In volo sul Baldo, il nuovo docufilm di Marco Banterla

GARDA VERONESE - Presentato ieri a Ferarra di Monte Baldo il documentario «In volo sul Baldo», 30 minuti di immagini mozzafiato girate da Marco Banterla, vincitore a Baldofilm 2018.

Il documentario di Banterla, 49 anni, informatico di Affi, si è meritato il primo premio a Baldofilm 2018, la 14a Rassegna cinematografica organizzata dal Ctg (Centro turistico giovanile) Monte Baldo, presieduto da Maurizio Delibori.

Banterla inquadra da una prospettiva insolita il massiccio montuoso compreso tra le provincie di Trento e Verona, che con un altezza massima di 2218 metri domina la riviera orientale del Garda.

La catena maggiore è formata da due parti, il Monte Baldo ed il Monte Altissimo, che rimane isolato. Le cime, a partire da sud, sono le Creste di Naole (1660 m), il crinale di Costabella (2062 m), il Coal Santo (2072 m), la vetta delle Buse (2154 m), cima Sascaga (2134 m), punta Telegrafo (2200 m), punta Pettorina (2191 m), cima Valdritta (2218 m), cima del Longino (2180 m), cima Pozzette (2128 m), Dos della Colma (1830 m) e l’Altissimo (2078 m).

In inverno, il “giardino d’Europa“, da tutti ammirato nelle altre stagioni per le sue prodigiose fioriture, si trasforma in un paradiso per gli amanti dello sci e della neve.

Sul Monte Baldo ogni stagione ha un fascino irresistibile ed offre un continuo invito a vivere la montagna in tutte le sue diverse e imprevedibili varianti. Ma camminando ci sfuggono cose che il volo della telecamera di Banterla ci svela.

Anche lo scorso anno Marco Banterla aveva catturato l’attenzione di questo concorso col video «Creature alate – Dal Monte Baldo al lago di Garda».

 

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