A Tignale una pietra d’inciampo per ricordare Maurizio Benghiat

TIGNALE - Lunedì 27, per la Giornata della memoria, in via San Pietro si posa una pietra d'inciampo. Ricorderà Maurizio Benghiat, arrestato a Tignale il 31 dicembre 1943, arrivato ad Auschwitz il 26 febbraio 1944 e qui ucciso il giorno stesso del suo arrivo. Aveva 63 anni ed era ebreo.

Fu arrestato da gendarmi italiani a Tignale. Era il 31 dicembre del 1943. Poi la detenzione in carcere a Brescia, il trasferimento al campo di Fossoli e la partenza, il 22 febbraio del 1944, sul convoglio numero 8, destinazione Auschwitz.

Un viaggio tremendo, lunghissimo. Nel campo di sterminio giunse quattro giorni dopo, il 26 febbraio, e qui fu ucciso il giorno stesso del suo arrivo. Aveva 63 anni ed era ebreo.

Si chiamava Maurizio Benghiat, figlio di Giuseppe Benghiat e Maria Benore, nato in Turchia, a Smirne, il 19 gennaio 1881. Ora il Comune di Tignale lo ricorderà posando una «pietra d’inciampo» in suo ricordo. La cerimonia lunedì 27, in occasione della Giornata della memoria, alle 14.45 in via San Pietro.

Interverranno il sindaco Daniele Bonassi, il viceporesidente della cooperativa Cattolico-democratica di Cultura Alberto Franchi e gli studenti del paese. In serata, alle 20 in auditorium, «La memoria del domani», musiche, letture e riflessioni guidate dagli studenti della scuola media. Intervengono Bruno Luria, testimone della Shoa, e Bruno Festa, studioso di storia locale.

 

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