Coronavirus: dove sta il confine tra passeggiata e attività motoria?

SALO' - Il Comune di Salò ha chiesto alla Prefettura delucidazioni sul tema delle passeggiate. La risposta: «Ammesse solo se strettamente necessarie. Giustificata, invece, ogni uscita dal domicilio per l'attività sportiva». Ma dove sta il confine tra passeggiata e attività motoria?

Il sindaco Giampiero Cipani non nasconde una certa preoccupazione, motivata dal fatto che «Salò è caratterizzato da una forte attrattività turistica ed è, quindi, prevedibile che nel fine settimana il suo territorio possa essere interessato da un elevato afflusso di persone che interesserà in particolar modo i lungolaghi».

Per questa ragione ha chiesto alla Prefettura «di conoscere se è consentito alle persone provenienti da altri Comuni di frequentare la nostra località per venire semplicemente a passeggio e, quindi, per sole finalità di svago e distrazione. Un simile spostamento è riconducibile a situazioni di necessità ovvero può essere configurabile come attività motoria?»

Scarica qui il quesito rivolto alla Prefettura dal Comune di Salò.

La risposta delle Prefettura conferma il contenuto della FAQ governativa su tale argomento, che riportiamo.

Si può uscire per fare una passeggiata? Si può uscire dal proprio domicilio solo per andare al lavoro, per motivi di salute, per necessità (il decreto include in tale ipotesi quella di visita ai congiunti), o per
svolgere attività sportiva o motoria all’aperto. Pertanto, le passeggiate sono ammesse solo se strettamente necessarie a realizzare uno spostamento giustificato da uno dei motivi appena indicati. Ad esempio, giustificato da ragioni di necessità spostarsi per fare la spesa, per acquistare giornali, per andare in farmacia, o comunque per acquistare beni necessari per la vita quotidiana, ovvero per recarsi presso uno qualsiasi degli esercizi commerciali aperti».

E ancora: «Inoltre, giustificata ogni uscita dal domicilio per l’attività sportiva o motoria all’aperto. Resta inteso che la giustificazione di tutti gli spostamenti ammessi, in caso di eventuali controlli, può essere fornita nelle forme e con Ie modalità consentite. La giustificazione del motivo di lavoro può essere comprovata anche esibendo adeguata documentazione fornita dal datore di lavoro (tesserini o simili) idonea a dimostrare la condizione dichiarata. In ogni caso, tutti gli spostamenti sono soggetti al divieto generale di assembramento, e quindi all’obbligo di rispettare Ia distanza di sicurezza minima di un metro fra le persone».

Scarica qui la risposta delle Prefettura.

 

 

 

I commenti sono chiusi.