Ambientalisti: Lombardia numero 1 in “celodurismo” venatorio

LOMBARDIA - Associazioni ambientaliste (Cabs, Enpa, Gaia, Gol, Lac, Lav, Lipu, Wwf)  non hanno gradito la riapertura della stagione venatoria, addirittura prima del passaggio di molte regioni da zone arancioni a zone gialle. 

Questo il comunicato diffuso dalle associazioni ambientaliste lombarde Cabs, Enpa, Gaia, Gol, Lac, Lav, Lipu, Wwf.

«Se non fosse per la tragedia di questa Pandemia che ha fatto oltre 61.000 morti, ci sarebbe da sorridere.

In questi giorni governatori di sinistra e di destra si sono ancora una volta dimostrati genuflessi di fronte all’arroganza e prepotenza del mondo venatorio: mentre gli italiani hanno nella stragrande maggioranza accettato tutte le limitazioni alle libertà personali in nome della salvaguardia della salute, mentre centinaia di migliaia di lavoratori hanno dovuto restare a casa, spesso senza aiuti economici o con scarsi sussidi, i cacciatori hanno ancora una volta dimostrato di credersi al di sopra di tutti.

Sarà il privilegio loro concesso da sempre di entrare nelle proprietà private (articolo 842 del Codice Civile), sarà che solo a loro è concesso uccidere per divertimento (un italiano che ammazzasse un animale sarebbe processato per svariati reati), comunque sia il blocco ( nelle aree rosse) o le limitazioni nelle altre zone proprio non sono state accettate.

I cacciatori pagando licenze e tasse varie (ci mancherebbe altro) si sono sentiti autorizzati ad attacchi durissimi contro i Governatori che non forzavano i limiti imposti a tutti gli italiani dai DPCM.

Negli ultimi giorni i primi Governatori hanno iniziato a dare prova di “celodurismo venatorio”: inizia la Regione Sardegna che delibera addirittura la caccia di martedì (8 dicembre) giorno di silenzio venatorio per cui è prevista una denuncia penale per chi cacci: un atto di analfabetismo normativo subito contrastato con una diffida del Ministero dell’Ambiente.

Ma il vero capolavoro lo fa la Regione Toscana che forza le regole delle aree arancioni concedendo la caccia non solo nel comune di residenza ma nell’atc (ambito territoriale di caccia) e addirittura in tutta la regione per chi va a caccia da capanno, definendo la caccia “stato di necessità”. Segue quindi il giorno dopo la Regione Calabria che delibera in modo più stringato ma sulla falsa riga della Toscana.

E la Lombardia, Patria del Celodurismo Venatorio? Niente! Le Associazioni venatorie dichiarano: “giù il cappello di fronte alla Toscana!”. Ecco quindi arrivare in zona Cesarini anche la Regione Lombardia che delibera la caccia non solo negli ATC di residenza (come la Toscana) ma in tutti gli ATC di iscrizione. Quindi da giovedì 10 dicembre cacciatori liberi tutti!

In realtà – concludono gli ambientalisti – con il passaggio già annunciato per domenica a Regione Gialla già la caccia sarebbe stata libera in tutta la regione, ma con questo atto (chiaramente illegittimo) possiamo sicuramente dire che il campionato di celodurismo venatorio va alla Regione Lombardia. I cittadini non cacciatori invece continueranno a seguire le regole imposte dal DPCM».

 

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