Gargnano piange padre Bruno Ducoli, anima del Centro Europeo

GARGNANO - E' mancato padre Bruno Ducoli, 85 anni, originario di Breno ma residente da un ventennio a Gargnano, dove animava dal 2001 il Centre européen de rencontre et de ressourcement. Era un uomo di sconfinata cultura. Il funerale mercoledì 14 alle 16 nel Duomo di Breno.

A Gargnano ha lascato un segno profondo. Padre Bruno Ducoli era arrivato in riva al Garda nel 2001 dove,  con gli amici più stretti, ha fondato al convento di San Tommaso di Gargnano il Centre européen de rencontre et de ressourcement, che dirige sino a fine 2020.

Laureato in teologia, lettere e filosofia, sociologia, è fondatore di “Telefono Amico”,  docente universitario, editorialista nei principali quotidiani d’Europa, per decenni ha lavorato a Bruxelles, dove si è occupato di integrazione per la Commissione europea- E’ Cavaliere della Repubblica italiana e cavaliere del Re del Belgio. Ha scritto libri e saggi e tenuto conferenze in tutto il mondo (conosce 7 lingue).

Il funerale avrà luogo domani, mercoledì 14, nel Duomo di Breno alle ore 16. A Gargnano si stano organizzando celebrazioni per la trigesima.

Il convento di San Tommaso, a Gargnano, fino a poche settimane fa sede Centre européen de rencontre et de ressourcement

Padre Venanzio Bruno Ducoli è nato a Breno il 28 agosto del 1935 da Felice e Elisa Moscardi, e lì è vissuto durante i primi 11 anni. Ha frequentato le elementari a Breno e gli studi medi e secondari a Saiano (Bs) e a Merate (Co), nonché di teologia a Busto Arsizio (Va).

Viene ordinato sacerdote francescano a Milano nel 1961 e completa il ciclo di studi con una laurea in Teologia a Roma e subito dopo a Milano in lettere e filosofia. Inizia l’insegnamento nel Liceo di Varese quando si impegna in “Telefono Amico” di cui segue l’evoluzione fino al 1968. Poi si trasferisce a Lovanio (Belgio) dove si laurea in sociologia. Tra il 1969 e il 1970, insegna nella nascente università di Mogadiscio (Somalia).

Tornato a Bruxelles, insegna per dieci anni alla Scuola europea di quella città, e nel frattempo fonda il Centro di Azione sociale italiano per i numerosi italiani immigrati in Belgio. Con questo Centro dà vita a quattro cooperative di produzione e inventa l’Università operaia. Scrive e fa rappresentare dai suoi ragazzi quattro opere teatrali in francese e in italiano, componendo anche le canzoni di quattro dischi long playng. In quel periodo apre e dirige una radio libera in italiano, spagnolo, greco e francese.

Nel 1980 viene incaricato di fondare e dirigere il Centro interculturale della Regione di Bruxelles Capitale, impegno che manterrà fino al suo ritorno in Italia nel 2001. Nello stesso tempo viene nominato per 4 anni esperto belga per il Consiglio di Europa di Strasburgo, esperto per 2 anni dell’Unesco a Parigi e per 4 anni consulente della Commissione europea di Bruxelles.

Autore di parecchie pubblicazioni (libri e articoli su quotidiani e riviste francesi, tedesche, inglesi, spagnole e italiane) sull’immigrazione, tra il 1990 e il 2000 è nominato coordinatore dei vari progetti europei per l’immigrazione (Odissea e Itaca), creati in quel periodo dalla Commissione europea nel quadro dei programmi Horizon e Integra. Doppia poi il CASI-UO per l’immigrazione spagnola in Belgio creando il CEFA-UO. E dal 1990 al 2000 all’interno del Parlamento di Bruxelles-Capitale è eletto vicepresidente della Commissione parlamentare mista, creata per trattare i problemi riguardanti l’immigrazione. Innumerevoli sono i suoi interventi alla radio e alla Televisione.

Nel 2000 viene nominato Cavaliere dal Presidente della Repubblica italiana e ugualmente cavaliere dal Re del Belgio.

Dal 2001, con gli amici più stretti, torna in Italia dove in un vecchio e splendido convento sul lago di Garda dà vita al “Centre européen de rencontre et de ressourcement”.

“È un luogo dell’anima – ha detto – dove dare appuntamento ai tempi misteriosamente problematici, sovente addirittura contradittori, dei cittadini e della modernità. Vaccinato contro l’utopia di una terra senza male, questo centro vuole offrire momenti di tranquillità e di silenzio perché diventi possibile e lieta ai ricercatori più esigenti del nostro tempo inquieto l’esperienza personalissima della solitudine, dell’ascolto e della riflessione. Nonché della parola rara e giusta. Un luogo che inviti a curiosare nel chiaroscuro della trascendenza e aiuti ciascuno a trovare nella sua umiltà creaturale la propria stella che danza”.

Info: https://www.centroeuropeo.info/

Il Convento di Sa Tommaso, sede del centro Europeo.

 

L’esperienza del Centre européen de rencontre et de ressourcement nel convento gargnanese si era chiusa da poco. Così si legge sul sito del Centro: «Sono trascorsi 20 anni dal nostro arrivo nel Convento San Tommaso di Gargnano. Allora era un luogo semi chiuso e periferico. Oggi c’è una comunità viva, multiculturale e amichevole che lo accompagna.

Ma, entro la fine di quest’anno 2020, il Convento San Tommaso dovrà essere lasciato a disposizione di altri progetti e di altri responsabili. Questa decisione appartiene a tutto l’ambito della ristrutturazione della rete francescana dell’Italia del Nord.

L’accettiamo con fatica, ma anche con serenità dato che abbiamo imparato a ringraziare per quanto ricevuto e anche perché siamo consapevoli che, prima o poi, le nostre forze non avrebbero potuto sostenere molto più a lungo questo progetto. Per ora non sappiamo dirvi molto di più, se non che l’attuale comunità  si trasferirà presso il convento San Gaetano,in via Callegari 7 , a Brescia».

 

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