Salò, associazioni in piazza per una sanità territoriale pubblica

SALO' - Manifestazione del Coordinamento a sostegno della sanità pubblica dell’Alto Garda e della Valtenesi. L'appello: «Basta privatizzare la sanità. Vogliamo una vera medicina del territorio, capillare e pubblica». Si chiede un presidio socio sanitario territoriale nell’ex ospedale di Salò.

I cittadini di Salò e dintorni, dall’Alto Garda alla Valtenesi, dicono basta. Basta alla privatizzazione della sanità, secondo una logica che negli ultimi trent’anni ha sottratto al territorio ogni servizio sanitario pubblico, con le chiusure dell’ospedale di Gargnano prima, del Santa Corona di Fasano poi e infine dell’ospedale di Salò.

L’approssimarsi della revisione della legge regionale sulla sanità e la consapevolezza, rafforzata dal Covid, dell’importanza di una sanità territoriale, pubblica e vicina alle persone, ha spinto i cittadini di Salò e dintorni, dall’Alto Garda alla Valtenesi, a costituirsi nel «Coordinamento a sostegno della sanità pubblica dell’Alto Garda e della Valtenesi», fondato da realtà associative e gruppi politici vicini al centrosinistra.

L’esordio del neonato Coordinamento il 1° maggio a Salò con un presidio in piazza Serenissima, per dare visibilità a un movimento d’opinione (erano presenti 120 persone) che vuole aprire ai cittadini canali di accesso alle decisioni politiche.

La richiesta è una sola: una vera medicina del territorio, capillare e pubblica. Come? Collocando un Presst (Presidio socio sanitario territoriale), nell’ex ospedale di Salò, immobile già disponibile, pubblico e baricentrico rispetto al territorio da servire.

Il Coordinamento è costituito da una pluralità di realtà associative e politiche (Arci Salò, Città Futura Salò, Scelgo Salò, CGIL Spi Salò e Alto Garda, CGIL Funzione pubblica Sanità Brescia, Gruppo Gargnano per Passione, Idee in Comune di San Felice del Benaco, Medicina Democratica Brescia, 6000 Sardine Garda e Salò).

Hanno inoltre aderito all’iniziativa del 1° maggio: Salò Futura (Gruppo consiliare di Salò), Gargnano per Passione (Gruppo consiliare di Gargnano), Rete “Non sta andando tutto bene Brescia”, Articolo 1, Rifondazione Comunista, Associazione Forumcivico Salò, Legambiente circolo per il Garda, PD Toscolano Maderno).

«Ma il Coordinamento è ovviamente aperto a tutti, perché il tema è trasversale», dice il portavoce Giovanni Ciato, che annuncia di voler invitare attorno a un tavolo, per la prossima iniziativa del movimento, i consiglieri regionali, cioè i rappresentanti di quella Regione Lombardia che è stata fortemente criticata per una «politica di continue privatizzazioni e impoverimento della sanità pubblica».

Non sono mancate le stoccate all’amministrazione salodiana: «Chiediamo per la sanità lo stesso impegno che viene dedicato al teatro». Il sindaco Cipani è criticato anche per il braccio di ferro con Asst Garda: «Inconcepibile che il comune chieda l’affitto per locali pubblici in cui Asst eroga servizi pubblici».

Per il coordinamento «l’epidemia insegna che dobbiamo preparaci al futuro e l’unico modo è prevedere una sanità capillare sul territorio. Potersi curare sta diventando un lusso e questo non è da paese civile»

 

Per un PreSST pubblico a Salò per l’Alto Garda e la Valtenesi

Questo il documento diffuso dal Coordinamento.

Il percorso scelto per arrivare a realizzare un PreSST per il comprensorio “Alto Garda – Valtenesi” è quello di un Coordinamento di tutte le Forze sociali, dell’associativismo e politiche del territorio che si riconoscono nella necessità di una politica della Salute basata sul servizio pubblico e non prevalentemente appoggiata al servizio dei privati.

La pandemia da Covid-19 e l’incertezza, la paura e la preoccupazione che pervade la gente, di ogni appartenenza sociale e culturale, sono testimoni della necessità di un radicale cambiamento della politica per la cura e la prevenzione sanitaria e socio- sanitaria.

Obiettivo del Coordinamento è di promuovere sul territorio il maggior coinvolgimento possibile di tutte le associazioni e di tutte le forze politiche, degli operatori sanitari (quali i medici di famiglia), per una discussione che ci porti al confronto con Comuni e Regione attraverso ogni forma civile e democratica di espressione del pensiero, e la programmazione di manifestazioni con presidio davanti all’ex Ospedale di Salò, oltre ad una petizione in favore della Sanità pubblica e di un PreSST per l’intero comprensorio “Alto Garda-Valtenesi” a Salò, qualora ritenuta necessaria.

Ogni altra attività e manifestazioni che si riterrà necessarie per il raggiungimento dell’obiettivo prefissato.

Il documento contempla anche il “cronoprogramma” del nostro lavoro nelle prossime settimane che verrà aggiornato e integrato in base agli sviluppi dell’iniziativa, allo scopo di migliorare la capacità di interlocuzione con la politica e con il territorio.

Linee di indirizzo

Nel quadro generale di questi lunghi mesi di pandemia è emersa l’importanza dei servizi sanitari territoriali e l’essenzialità di uno stretto rapporto con la popolazione.

Di fronte a questa situazione e all’approssimarsi della revisione della legge regionale sulla sanità(l’attuale ha dimostrato di essere fallimentare, avendo spostato ogni attenzione solo sui servizi ospedalieri e avendo dato enorme spazio al settore privato a scapito dei servizi pubblici), dove non si è ancora aperto un dibattito pubblico sul tema, si rende necessario far confluire ogni sforzo a livello locale per confermare e attuare la previsione di un PreSST per l’intero comprensorio.

In questo stallo gioca un ruolo fondamentale la contrapposizione tra Comune di Salò, nella figura dell’attuale sindaco Cipani, e Asst, non solo per le parole spese dal sindaco nei confronti del direttore generale in sede di Consiglio comunale, ma per gli atti concreti che ha messo in atto:

  • Lo sfratto del Sert senza giustificati motivi;
  • Il tentativo in atto di liberare locali in uso da sempre all’azienda sanitaria;
  • Di aver deciso di chiedere la corresponsione di un canone di locazione e attivato la procedura legale per liberare i locali concessi;
  • I continui e contraddittori cambi di posizione sul da farsi sull’ex ospedale che prospettano un reale pericolo di trasferimenti di tutti i servizi socio-sanitari.

È quanto mai attuale ed evidente il pericolo che sul nostro territorio molti servizi socio- sanitari non vengano più riattivati (o che vengano attivati solo in parte) e si finisca per affidarli in modo fittizio, per la parte che può generare reddito, al settore privato.

Da Salò si chiede, a tutte le forze sociali e politiche presenti sul Territorio, nonché agli amministratori in carica dei comuni che gravitano sul comprensorio “Alto Garda-Valtenesi”, di unire le voci e le forze per chiedere che:

  • Dopo il trasferimento dei posti letto di riabilitazione un tempo dell’ospedale di Salò a Villa Barbarano, vengano garantite risorse economiche ed umane all’ospedale di Gavardo per garantire una sua corretta funzionalità ed uno sviluppo qualitativo;
  • L’ospedale di Salò può essere il punto di partenza di una rete che coinvolge nel PreSST i presidi che ASST ha depotenziato e svuotato della loro funzione, come gli ambulatori di Gargnano, per dare corso, quanto prima, alla medicina del territorio per l’intero Alto Garda e Valtenesi.
  • Vengano urgentemente implementati i servizi socio-sanitari e socio-assistenziali territoriali in tutto l’Alto Garda e la Valtenesi, garantendo le necessarie risorse economiche e di personale per attuare il PreSST, e invertendo con determinazione la direzione di questi ultimi decenni;
  • I servizi territoriali siano pubblici e non affidati in modo fittizio a strutture private per poi poter dire che sono ancora presenti;
  • Tali servizi siano collocati negli spazi dell’ex ospedale salodiano, in quanto già di proprietà pubblica, già in parte ristrutturati e con le dimensioni necessarie per permettere in tempi rapidi la loro ricollocazione;
  • Evitare di rincorrere soluzioni alternative poco credibili e molto problematiche come l’ipotesi di un nuovo intervento a Roè Volciano (urbanisticamente ed ambientalmente inconciliabile) o peggiorative come quella prospettata dal sindaco Cipani per l’ex Enel struttura assolutamente inadeguata perché in un contesto già saturo, con gravi problemi viabilistici e di parcheggi (presenza scuole), entrambe soluzioni più immobiliari che operative
  •  D’altro lato attendiamo una presa di posizione dell’ASST in merito alla creazione e localizzazione del PRESST e la conseguente tempistica.

 

 

 

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