Violenza sulle donne, lunedì tavolo istituzionale in Veneto

VENETO – L’assessore Lanzarin: «Dobbiamo fare di più, anche nel Veneto dove, per fortuna, possiamo contare su una rete articolata di Centri Antiviolenza (sono 26), di Sportelli di Ascolto e di Case Rifugio (27)»

«Siamo di fronte a una sequela di tragedie orrende con l’unico comun denominatore della violenza sulle donne, con conseguenze umane e sociali drammatiche anche per le famiglie e in particolare per i bambini, che spesso ne vengono coinvolti, come nell’ultimo caso accaduto nel vicentino. Dobbiamo fare di più, anche nel Veneto dove, per fortuna, possiamo contare su una rete articolata di Centri Antiviolenza (sono 26), di Sportelli di Ascolto e di Case Rifugio (27)».

Con questa premessa, l’Assessore alla sanità e sociale della Regione Veneto, Manuela Lanzarin, ha convocato per lunedì prossimo, 20 settembre, alle ore 14 il nuovo “Tavolo di Coordinamento Regionale per la Prevenzione e il Contrasto alla Violenza Contro le Donne” che ha all’ordine del Giorno il passaggio dell’insediamento e il confronto per la costruzione di una proposta operativa finalizzata ad interventi di prevenzione primaria e secondaria.

“Mi aspetto un confronto a tutto campo e risultati improntati alla concretezza – dice l’Assessore – e per questo non è un caso che al termine della riunione del Tavolo, presenti i suoi componenti, si aprirà un momento di confronto con tutti i soggetti promotori e gestori dei Centri Antiviolenza, degli Sportelli di Ascolto e delle Case Rifugio, nonché dei Centri per autori di violenza”.

L’assessore Manuela Lanzarin.

 

Attualmente la rete del Veneto vede in attività 26 Centri Antiviolenza e 27 Case Rifugio, articolate nel territorio come di seguito riportato:

Centri anti-violenza e Case rifugio

Belluno 1 – 2

Padova 5 – 7

Rovigo 1 – 1

Treviso 5 – 3

Venezia 6 – 3

Vicenza 5 – 8

Verona 3 – 3

 

Il Tavolo svolge i seguenti compiti:

a)    formula annualmente proposte alla Giunta regionale in ordine alle azioni e agli interventi di cui alla presente legge;

b)    svolge attività di consulenza nei confronti degli organi regionali e si raccorda con gli enti pubblici, le associazioni, gli enti privati e le aziende ULSS che adottino progetti o sviluppino iniziative a sostegno delle finalità della presente legge;

c)    promuove e coordina il monitoraggio e le analisi dei casi e delle tipologie di violenza contro le donne avvenuti nel territorio e la loro elaborazione al fine di individuare le aree a maggiore rischio;

d)    promuove e coordina il monitoraggio delle azioni e delle iniziative di prevenzione e contrasto alla violenza contro le donne e di sostegno alle vittime, ivi comprese le azioni e le iniziative delle strutture di accoglienza e dei centri di riferimento attivi nel territorio e la sensibilizzazione negli istituti scolastici e universitari;

e)    mantiene gli opportuni collegamenti con la rete nazionale antiviolenza del Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

 Il tavolo è così composto:

1.       l’Assessore regionale competente in materia di prevenzione e contrasto alla violenza contro le donne, che lo presiede;

2.       la Presidente della Commissione regionale per la realizzazione delle pari opportunità tra uomo e donna di cui alla legge regionale 30 dicembre 1987, n. 62 “Istituzione della Commissione regionale per la realizzazione delle pari opportunità tra uomo e donna”;

3.       il Garante regionale dei diritti della persona;

4.       il Direttore responsabile della struttura regionale competente in materia di prevenzione e contrasto alla violenza contro le donne;

5.       il Direttore responsabile della struttura regionale competente in materia di servizi sociali;

6.       il Dirigente responsabile della struttura regionale competente in materia di sanità;

7.       il Direttore responsabile dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto;

8.       quattro componenti nominati dalla Giunta regionale su proposta degli Enti promotori dei centri antiviolenza e/o case rifugio iscritte negli elenchi regionali (articolo 7 della L.R. n. 5/2013), garantendo l’equa rappresentanza delle componenti pubbliche e private;

9.       un componente nominato dalla Giunta regionale tra soggetti aventi almeno tre anni di esperienza nell’ultimo quinquennio nel ruolo di responsabile della gestione di centri per il trattamento di uomini autori di violenza;

10.    due componenti con esperienza di pronto soccorso e medicina di base nominati dalla Giunta regionale del Veneto;

11.    un componente designato dall’ANCI del Veneto;

12.    un componente designato dalle Prefetture del Veneto;

1.       due componenti designati dalle Forze dell’Ordine operanti nel Veneto rispettivamente dalla Polizia di Stato e dall’Arma dei Carabinieri;

2.       un componente designato dalla Corte d’Appello di Venezia;

3.       un componente designato dal Centro Diritti Umani “Antonio Papisca” dell’Università degli Studi di Padova.

 

 

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