Salò, i prof di ginnastica vanno a lezione di vela
SALO' - Docenti di educazione fisica e scienze motorie di tutta la provincia in barca sul Garda ad imparare l’abc della vela. Alla Canottieri una bella iniziativa della XIV Zona della Federazione Italiana Vela e del Miur, il Ministero dell’istruzione.
Per due giorni, ospiti della Canottieri Garda Salò che ha fornito logistica e barche, una quarantina di insegnanti ha familiarizzato con venti e andature, strambate e virate. Sono arrivati da ogni angolo del Bresciano, dai laghi e dai monti, dalla Val Camonica e dalla Valsabbia, dalla Bassa e dalla Valtrompia, per partecipare al corso di aggiornamento promosso dalla Federazione Italiana Vela, con la XIV Zona (area del Garda), e dal Miur, il Ministero dell’istruzione.
L’obiettivo? «Consolidare – spiega Rodolfo Bergamaschi, presidente della XIV Zona – il rapporto tra le scuole del territorio e questo sport eccezionale, complesso e completo, ideale per la formazione dei più giovani».
Ne è convinta anche Monica Buizza, responsabile per l’educazione fisica dell’Ufficio scolastico provinciale: «Perché un corso di vela per docenti? Perché ci sono tante scuole che vorrebbero avvicinare i ragazzi a questo sport, ma non sanno come fare. Una volta formati, questi insegnanti potranno trasmettere una nuova passione ai ragazzi e ampliare la proposta sportiva dei loro istituti».
Non parliamo solo di scuole rivierasche: «Ci sono docenti che arrivano dal liceo sportivo di Edolo, da Breno, dalle montagne come dalla pianura», spiega Monica Buizza, convinta che la vela offra «davvero tanti spunti dal punto di vista educativo».
In barca servono conoscenza del mezzo, dell’ambiente, della fisica, della meteorologia, della tattica, della strategia. È un continuo “problem solving”, una sfida d’intelligenza. «L’auspicio – continua Rodolfo Bergamaschi – è consolidare il rapporto scuola-vela. Un rapporto peraltro già consolidato.
Penso al progetto “Vela tra i banchi di scuola”, promosso da Miur e XIV Zona, con capofila il liceo Bagatta di Desenzano, che ha coinvolto una rete di 40 istituti di tutta l’Italia. Da aprile a settembre 2021 i ragazzi hanno scoperto non solo la vela, ma anche tutto ciò che gira intorno a questo mondo, l’attività dei circoli, i cantieri, l’economia che muove questo settore».
Così è stato anche durante il corso con i docenti. Si è parlato anche di sicurezza (tema inevitabile dopo i drammatici incidenti nautici di questa estate), di ambiente (con il coinvolgimento di Garda Uno Lab) e di ripartenza.
«Dopo il Covid – conclude Bergamaschi – forse c’è meno voglia di tenere i ragazzi in palestra e si preferisce portarli all’aperto. I nostri circoli velici devono essere pronti a soddisfare queste richieste».
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