Tre vittime della caccia in Veneto in 7 giorni. Oipa: «Problema di sicurezza pubblica»

VENETO - Il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto: «La caccia causa ogni anno morti e feriti, spesso non cacciatori, colpevoli solo di essere nel posto sbagliato nel momento sbagliato».

Tre vittime della caccia in Veneto in sette giorni. Dopo la donna colpita al volto da pallini da caccia mentre passeggiava a Santa Maria di Zevio  (VR) il 17 ottobre scorso, si apprende oggi dalle cronache che domenica scorsa a Fossalta di Piave (VE), mentre cercava di sparare a una lepre, un cacciatore impegnato in una battuta avrebbe colpito un uomo con in braccio il figlioletto di soli quattro mesi, causandogli lesioni superficiali al volto; il piccolo, a sua volta, avrebbe riportato una piccola escoriazione sul petto.  Padre e figlio erano nel giardino di casa.

«La caccia causa ogni anno morti e feriti, spesso non cacciatori, colpevoli solo di essere nel posto sbagliato nel momento sbagliato, per esempio facendo una passeggiata in un bosco», commenta il presidente dell’Oipa Organizzazione Internazionale Protezione AnimaliMassimo Comparotto.

«Quello delle vittime della caccia – continua Camparotto – è un tema ancora poco considerato dalle istituzioni. Eppure, dato il conteggio delle vittime, Governo e Parlamento dovrebbero iniziare a riflettere sul problema di sicurezza pubblica evidenziato da questi incidenti. Quante vittime umane, senza considerare gli animali, dovrà ancora fare l’attività venatoria prima che questa circostanza diventi un allarme sociale? Occorrerebbe un giro di vite legislativo per eliminare alla radice questo grave problema di sicurezza pubblica».

 

 

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