Termovalorizzatore provinciale, la posizione di Riva del Garda

RIVA DEL GARDA - L’assessore ai lavori pubblici Pietro Matteotti propone alcune considerazioni in tema di smaltimento dei rifiuti, con particolare riferimento alla questione del termovalorizzatore provinciale.

Le riflessioni sono riferite, in particolare, a quanto descritto dal quotidiano L’Adige nell’edizione del 31 dicembre, che nella pagina di Riva del Garda ha pubblicato l’articolo dal titolo «Stangata rifiuti, Riva e Tenno non votano».

«Un anno fa -dice l’assessore- abbiamo trasmesso alla Provincia il seguente promemoria: “Le condizioni critiche della discarica della Maza hanno evidenziano i problemi derivanti dalle modalità realizzative del primo lotto ora dismesso; la maggiore problematica deriva dalle interferenze tra la falda e la produzione di percolato e di conseguenza dalla gestione. La discarica è stata realizzata semplicemente riversando i rifiuti lungo i pendii. L’unica soluzione del problema è la completa bonifica del sito asportando tutto il materiale conferendolo ai termovalorizzatori e salvaguardando il lago di Garda quale ricchezza naturale, ambientale ed economica”».

Circa la soluzione di dotare il Trentino di un termovalorizzatore, l’assessore segnala gli esempi virtuosi di Brescia, Bolzano e Copenhagen (nella foto qui sotto).

Il termovalorizzatore di Copenhagen.

 

«Quest’ultimo -dice l’assessore Matteotti- con una pista di sci sul tetto. Teniamo conto che la Danimarca e la sua capitale sono le più verdi d’Europa e che il nuovo impianto inaugurato due anni fa è stato realizzato a fianco del vecchio impianto di 40 anni, a un passo dall’Opera House e di fronte alla Sirenetta, simbolo della città».

«Le scelte devono avere l’obiettivo di salvaguardare il più possibile le caratteristiche naturali e paesaggistiche – conclude l’assessore – ma devono intervenire radicalmente anche su errori commessi in passato pensando allo sviluppo futuro green e sostenibile. Adesso si scopre che il problema è a carattere provinciale. Adesso per risolvere il problema dei rifiuti e dell’aumento dei costi del servizio, si parla di un ventaglio di possibilità. Si parla di prendersi un anno, il 2022, per trovare trasversalità e dare risposte. Noi abbiamo trasmesso queste note nero su bianco alla Giunta provinciale nel corso dell’incontro istituzionale a palazzo Martini dello scorso 8 febbraio, ma da allora non è successo nulla. Il dovere di ogni governo e di ogni amministrazione? Selezionare gli obiettivi e mettere in campo azioni per conseguirli. In una parola, decidere».

 

 

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