Metro verso il Garda, per Legambiente serve analisi delle necessità

BRESCIA - Si susseguono le ipotesi di prolungamento della metropolitana in tutte le direzioni immaginabili. Sulla questione interviene il presidente di Legambiente Brescia, Danilo Scaramella: «Carenza di analisi delle necessità, programmazione e pianificazione che dovrebbero essere alla base di ogni investimento pubblico».

Scrive il presidente di Legambiente Brescia, Danilo Scaramella: «Sulla stampa è apparso l’annuncio di un incontro per lunedì 31 gennaio p.v. fra rappresentanti della Provincia, Sindaci, Comunità Montana e la Ministra Gelmini per discutere della fattibilità dell’estensione della metropolitana (o di altro mezzo) verso la Valsabbia.

Questa proposta si aggiunge ovviamente al proseguimento della metropolitana verso la Val Trompia ed il rinnovo con treni ad idrogeno della linea ferroviaria per la Valcamonica e forse la riqualificazione della linea ferroviaria per Cremona.

Come ambientalisti, da sempre favorevoli alla necessità di trasferire una buona fetta della domanda di mobilità dall’uso dell’automobile al trasporto pubblico, vediamo con un certo sconcerto questo sovrapporsi di iniziative e di idee completamente slegate fra di loro e non supportate da un’analisi delle necessità e da un progetto complessivo che coinvolga anche la città di Brescia.

Noi pensiamo che ogni piano di mobilità sostenibile debba necessariamente partire dall’analisi delle esigenze dell’agglomerato urbano costituito da Brescia e dai Comuni della prima cintura. Un agglomerato urbano che conta quasi 350.000 abitanti, che rappresentano circa un terzo degli abitanti della provincia, e dove avviene probabilmente la maggior parte degli spostamenti sistematici (casa-lavoro, casa-scuola) che sono quelli più facilmente intercettabili da un trasporto pubblico reso efficiente (veloce, puntuale, cadenzato).

L’agglomerato Bresciano è quello che per densità abitativa maggiormente giustifica la presenza di linee di forza del TPL (come la linea tram Pendolina-Fiera), ma che deve essere necessariamente integrato con piano della mobilità ciclabile, con una visione d’insieme che scoraggi l’utilizzo dell’automobile per gli spostamento sistematici, riducendo ad esempio i parcheggi, realizzando isole ambientali, ztl e quant’altro a disposizione per una seria pianificazione della mobilità sostenibile.

Rilanciamo il nostro appello a dar vita ad Mobility Manager di Area che abbia il compito di analizzare/proporre la riconversione della mobilità urbana nell’intero agglomerato urbano di Brescia.

Invitiamo la Provincia, invece d’inseguire sogni estemporanei, di avviare un serio percorso in questo senso. Ricordiamoci che i soldi del PNRR, o di qualsiasi altro finanziamento pubblico, non piovono dal cielo, sono ancora una volta un prestito da parte dei nostri figli e nipoti ed abbiamo il dovere di spenderli al meglio !

 

 

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