Greta e Umberto, il ricordo a un anno dalla tragedia
SALO' - Ieri, domenica 19, la preghiera silenziosa nel golfo di Salò per l'anniversario della scomparsa di Greta e Umberto. A un anno dalla tragedia il punto sulle iniziative per la sicurezza delle acque.
Palloncini bianchi e silenzio, sulle barche ferme nel golfo.
Così, a un anno dalla tragedia nautica che ha scosso profondamente la comunità gardesana, i familiari e gli amici hanno ricordato Greta e Umberto. Era il 19 giugno 2021 quando le vite di Greta Nedrotti, 25enne di Toscolano Maderno, e Umberto Garzarella, 36enne di Salò, venivano spezzate, travolte da un motoscafo. Ieri, un anno dopo, è stato il giorno del ricordo e del silenzio.
A Salò, il paese di Umberto, alle 17.30 una trentina di barche, scortate dalle motovedette della Guardia Costiera, si sono fermate nel golfo «per una preghiera silenziosa» e per ribadire la necessità di nuove regole, di un approccio al lago più educato e rispettoso. Poi alle 18.30 la messa in Duomo.
A Maderno, il paese di Greta, i due ragazzi sono stati ricordati con una messa celebrata alle 20.30 nella chiesa di Sant’Andrea, con brani eseguiti al pianoforte dalla compositrice Irina Mashkova-Nedrotti, le canzoni del Giovane Coro Accanto e una poesia letta da Marcella Merigo. Al termine della cerimonia sono state donate alcune rose bianche alle acque del lago.
Quelle acque che tutti vorrebbero più sicure. In un anno, va detto, è stato fatto molto affinché il sacrificio di Greta e Umberto non risulti del tutto vano. Non è una consolazione. Ci si poteva e doveva pensare prima.
Comunque in Parlamento, lo ricordiamo, è approdata la proposta di legge (prima firmataria la bresciana Simona Bordonali) per l’introduzione nel codice penale del reato di «omicidio nautico», prevedendo la medesima disciplina prevista per l’omicidio stradale.
La proposta di legge (la puoi scaricare a questo link) mira ad introdurre modifiche al codice penale in materia di introduzione dei delitti di omicidio nautico e lesioni personali nautiche, nonché disposizioni concernenti la condotta da tenere in caso di incidente nautico.
È anche per tener desta l’attenzione su questo tema che gli amici dei due ragazzi scelgono di ritrovarsi, per le commemorazioni, nel golfo con le barche.
Sul Garda è stata inoltre avviata la revisione della legge interregionale sulla navigazione (ne abbiamo scritto qui): la bozza, redatta da un tavolo di lavoro paritetico coordinato dalla Comunità del Garda, sarà inviata alle tre regioni gardesane a fine estate e si spera poi possa essere approvata in tempi brevi.
Altri provvedimenti sono stati adottati dai Comuni di Salò e San Felice del Benaco, nelle cui acque si consumò la tragedia, che hanno emesso ordinanze che limitano la velocità delle imbarcazioni.
Ci si è inoltre attrezzati per fare del lago un luogo più sicuro da subito: grazie ai fondi raccolti nei mesi scorsi sabato a Salò i Volontari del Garda hanno inaugurato il nuovo Rov, robot subacqueo per le ricerche di profondità, intitolato a «Greta e Umberto».
Alla cerimonia hanno partecipato il papà di Umberto, Enzo Garzarella, il prefetto di Brescia Maria Rosaria Laganà, il sindaco Giampiero Cipani, autorità civili e militari e i vertici del gruppo di protezione civile salodiano, il presidente Luca Cavallera e i responsabili del Nucleo nautico e subacqueo Luca Turrini e Mauro Fusato.
Sono state inaugurate anche una nuova imbarcazione destinata alla ricerca strumentale subacquea (ne avevamo scritto qui) e la nuova ambulanza Volga 88 intitolata alla memoria di Ettore Apollonio, colonna e amico dei Volontari, assieme a due nuovi ciclomotori elettrici per gli spostamenti veloci.
Sono ulteriori presidi di sicurezza per una comunità, quella gardesana, che chiede a gran voce maggior tutela per chi frequenta le acque del lago in modo dolce e sostenibile, come dovrebbero fare tutti.
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