Il Premio del Vittoriale a Mario Botta. Sabato ingresso gratuito al parco

GARDONE RIVIERA -  Il riconoscimento sarà consegnato sabato 17 settembre in occasione della festa Sembra che il “Parente” mi esprima. Ingresso gratuito al parco del Vittoriale per tutta la giornata.

Si terrà nel contesto della festa «Sembra che il “Parente” mi esprima»la cerimonia di assegnazione dell’annuale Premio del Vittoriale, conferito dalla Fondazione a personalità di spicco nei più disparati ambiti del sapere – dal cinema alla scienza, dalla musica alla medicina – che abbiano lasciato, e continuino a lasciare, una traccia importante del loro operato.

Ed è l’architetto e designer Mario Botta il premiato di questa XIII edizione: alla chiusura del progetto Riconquista – portato a termine nell’anno del centenario -, e in occasione dell’inaugurazione e della prima apertura al pubblico del Portico del Parente appena restaurato, è all’architettura che il Vittoriale sceglie di rendere omaggio, con il dono della riproduzione dell’ormai celebre cavallo blu di Mimmo Paladino – che dall’Anfiteatro veglia sul Lago di Garda.

Così il Presidente del Vittoriale Giordano Bruno Guerri, a motivazione della scelta: Il genio di Mario Botta ha diffuso nel mondo il gusto per la bellezza di Gabriele d’Annunzio e l’arte di Gian Carlo Maroni, riuscendo a rendere ancora più bello persino il Vittoriale degli Italiani.

Ancora nel 2016 infatti, Mario Botta aveva sancito la sua amicizia con il Vittoriale con il dono della fontana-albero Vittori_ALE, posta tra le cascate e i giochi d’acqua delle Vallette come simbolo contemporaneo, in perenne dinamismo, del panismo dannunziano, e dove già d’Annunzio ne aveva pensata una, ora non più funzionante.

L’appuntamento è quindi per sabato 17 settembre alle ore 17.30, al termine di una giornata ricca di inaugurazioni di nuove mostre – tra cui una dedicata a Alberto Helios Gagliardo e una personale del contemporaneo Franco Rinaldi – e di nuovi progetti che inaugureranno l’anno 2022/23, tra libri, donazioni, collaborazioni, e nuovi amici.

Per l’occasione l’ingresso al Parco del Vittoriale sarà gratuito per tutta la giornata del 17 settembre.

La fontana albero “Vittori_ALE”.

Il Premio del Vittoriale

Il Premio del Vittoriale, istituito nel 2011, è un riconoscimento annuale finora assegnato a: Ermanno Olmi, Paolo Conte, Umberto Veronesi, Giorgio Albertazzi, Alberto Arbasino, Ida Magli, Riccardo Muti, Piero Angela, Samantha Cristoforetti, Marco Bellocchio e Sergio Castellitto. Ai vincitori viene donata un’opera di Mimmo Paladino, la riproduzione del cavallo blu che domina l’Anfiteatro del Vittoriale, completato lo scorso anno con la pavimentazione in marmo rosso veronese, secondo il desiderio di Gabriele d’Annunzio.

Il “Cavallo blu” di Mimmo Paladino al Vittoriale.

Mario Botta

Mario Botta Nato il 1 aprile 1943 a Mendrisio, Ticino. Dopo un periodo d’apprendistato a Lugano, frequenta il liceo artistico di Milano e prosegue i suoi studi all’Istituto Universitario d’Architettura di Venezia, dove si laurea nel 1969 con i relatori Carlo Scarpa e Giuseppe Mazzariol. Durante il periodo trascorso a Venezia, ha occasione di incontrare e lavorare per Le Corbusier e Louis I. Kahn. Rientrato in Ticino, nel 1970, apre il suo primo studio a Lugano, città nella quale resterà quarant’anni, fino al 2011, anno del trasferimento definitivo a Mendrisio.

Dall’inizio della carriera ha sempre affiancato l’attività progettuale a un impegno didattico e divulgativo con conferenze, seminari e corsi presso scuole d’architettura in Europa, in Asia, negli Stati Uniti e in America Latina. Nel 1996, nell’ambito della creazione dell’Università della Svizzera italiana, si impegna come ideatore dell’Accademia di architettura a Mendrisio, dove ha insegnato fino al 2018 e ha occupato per due volte la carica di Direttore, ricevendo nel 2019 il titolo di Professore Emerito.

Il suo lavoro è stato premiato con importanti riconoscimenti internazionali e numerose sono le mostre dedicate alla sua ricerca. Dalle case unifamiliari in Canton Ticino il suo lavoro ha abbracciato tutte le tipologie edilizie: scuole, banche, edifici amministrativi, biblioteche, musei ed edifici del sacro. Tra le sue opere si possono ricordare: la galleria d’arte Watari-um a Tokyo, il MoMA Museum of Modern Art a San Francisco; la cattedrale della resurrezione a Evry; il museo Tinguely a Basilea; la sinagoga Cymbalista e centro dell’eredità ebraica a Tel Aviv; la biblioteca municipale a Dortmund; il centro Dürrenmatt a Neuchâtel; il museo MART di Trento e Rovereto; la torre Kyobo e il museo Leeum a Seoul; gli edifici amministrativi della Tata Consultancy Services a Nuova Delhi e Hyderabad; la chiesa Papa Giovanni XXIII a Seriate; la ristrutturazione del Teatro alla Scala di Milano e l’attuale progetto di ampliamento; la chiesa del Santo Volto di Torino; il centro benessere Tschuggen Berg Oase ad Arosa; il museo Bechtler a Charlotte; la sede Campari e residenze a Sesto San Giovanni; la riqualificazione urbana dell’area ex Appiani a Treviso; l’hotel Twelve at Hengshan a Shanghai; la cappella Granato nella Zillertal, in Austria; la biblioteca e il museo per il Campus della Tsinghua University a Pechino, la struttura ricettiva Fiore di Pietra sul Monte Generoso, il Teatro dell’architettura di Mendrisio, la pista del ghiaccio di Ambrì-Piotta a Quinto (Ticino), le terme Fortyseven° a Baden, la basilica di Nostra Signora del Rosario a Namyang.

Tra le opere in corso di realizzazione: due stazioni della metropolitana di Napoli (Tribunali e Poggio Reale), la chiesa di San Rocco a Sambuceto (Chieti), un museo della ceramica a Nanchang e una moschea a Yinchuan.

Mario Botta (credits Nicola Gnesi, courtesy Fondazione Henraux).

 

 

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