Sabato di festa al Vittoriale, si entra gratis al parco

GARDONE RIVIERA - Sabato 17 settembre al Vittoriale degli Italiani, una giornata di festa apre la stagione autunnale con la consegna del XIII Premio del Vittoriale. Il Portico del Parente restaurato e per la prima volta aperto al pubblico.

Sabato di festa, con presentazioni, inaugurazioni e premi al Vittoriale. E per l’occasione l’ingresso al Parco del Vittoriale sarà gratuito per tutta la giornata del 17 settembre.

La giornata si apre alle 11.30 con l’inaugurazione del Portico del Parente (nella foto sopra), mai aperto al pubblico, se non in rare occasioni, prima d’ora.

«Gabriele d’Annunzio – dice il presidente del Vittoriale Giordano Bruno Guerri – definiva Michelangelo “Parente”, e lo onorò dando questo nome al Portico dove trascorreva molto tempo. Apriremo al pubblico – per la prima volta, e per sempre – quel meraviglioso punto del Vittoriale, finora visibile solo in parte, tristemente dietro i cancelli. Inaugureremo anche la Colombaia, deserta da 80 anni, in omaggio al “d’Annunzio colombiere”. Il Vittoriale si ripopola: Fusoliera e Velivolo, insieme ai figli Ardito e Audace, dono del Genio militare, si stanno addestrando al volo, presto porteranno i nostri messaggi in tutto il Paese. E’ un progetto nato in tempo di pace, e di pace – ne sono il simbolo – parlano i nostri colombi bianchissimi».

Non è tutto: «Tre nuove mostre – continua Guerri – arricchiranno la visita al Vittoriale: quella di Franco Rinaldi, che generosamente ce l’ha donata intera, quella di Alberto Helios Gagliardo, un altro invito alla pace, e quella amabile di Alessandra Chiodi, che accompagnerà il ritorno a casa di un grande sacco di alloro mandato da d’Annunzio alla tomba di Dante, prezioso prestito della Biblioteca Classense di Ravenna. Presenteremo iniziative, progetti, libri, nuovi documenti, ospiti, i risultati di GardaM usei e di GardaLo!, il rivoluzionario progetto READ per il rilievo 3d della Prioria. Guardiamo al futuro. Infine, consegneremo al geniale vincitore il XIII Premio del Vittoriale. Gabriele d’Annunzio avrebbe scritto scaramanticamente 12+1, ma stavolta gli diamo torto: ci porterà fortuna».

 

Tre nuove mostre

Spazio dunque all’arte anche nei mesi invernali: tre le mostre che apriranno ai visitatori il 17 settembre, a partire da “La guerra” – accolta nell’edificio che ospita il MAS – per riscoprire lo sguardo attuale, e tanto più urgente ora, incarnato dalle 19 grandi acqueforti  del pittore e incisore Alberto Helios Gagliardo (Genova, 1893-1987), veri e propri manifesti dello spirito anti-militarista dell’artista, testimone degli orrori della Prima Guerra Mondiale e della sofferenza della popolazione civile.

“I primi allarmi” di Alberto Helios Gagliardo.

 

A seguire, “Poetica. Le immagini nella poesia – La poesia per immagini”, la mostra del contemporaneo Franco Rinaldi che troverà spazio a Villa Mirabella. Una serie di opere pittoriche che traggono vita e ispirazione dalla poesia di Gabriele d’Annunzio ponendosene come continuazioni ideali, tra tavole e  libri d’arte interamente dipinti, accompagnate dal prezioso catalogo Il viaggio di Ulisse.

“Le cime del poeta sognatore” di Franco Rinaldi.

 

Infine, “Sollevando le braccia in arco. Gli spilloni accessori di charme”, a cura di Alessandra Chiodi, originale esposizione che trae ispirazione dalle magistrali rappresentazioni della femminilità più raffinata nelle opere di Gabriele d’Annunzio. Le citazioni tratte dall’opera del Poeta (a partire dal titolo della mostra, dal romanzo Forse che sì forse che no), affiancate da fotografie d’epoca che ritraggono donne affascinanti, accompagnano al Museo d’Annunzio Segreto oltre trecentocinquanta spilloni, che testimoniano della straordinaria creatività e abilità degli artigiani del tempo, sensibili alle correnti artistiche in voga tra la fine dell’Ottocento e i primi trent’anni del Novecento.

Il Premio del Vittoriale a Mario Botta

Ed è l’architetto e designer Mario Botta il premiato di questa XIII edizione: alla chiusura del progetto Riconquista – portato a termine nell’anno del centenario -, e in occasione dell’inaugurazione e della prima apertura al pubblico del Portico del Parente appena restaurato, è all’architettura che il Vittoriale sceglie di rendere omaggio, con il dono della riproduzione dell’ormai celebre cavallo blu di Mimmo Paladino – che dall’Anfiteatro veglia sul Lago di Garda.

Così il Presidente del Vittoriale Giordano Bruno Guerri, a motivazione della scelta: Il genio di Mario Botta ha diffuso nel mondo il gusto per la bellezza di Gabriele d’Annunzio e l’arte di Gian Carlo Maroni, riuscendo a rendere ancora più bello persino il Vittoriale degli Italiani.

Ancora nel 2016 infatti, Mario Botta aveva sancito la sua amicizia con il Vittoriale con il dono della fontana-albero Vittori_ALE, posta tra le cascate e i giochi d’acqua delle Vallette come simbolo contemporaneo, in perenne dinamismo, del panismo dannunziano, e dove già d’Annunzio ne aveva pensata una, ora non più funzionante.

Mario Botta (foto Markus Bühler Rasom).

 

Il Premio del Vittoriale

Il Premio del Vittoriale, istituito nel 2011, è un riconoscimento annuale finora assegnato a:

  • Ermanno Olmi,
  • Paolo Conte,
  • Umberto Veronesi,
  • Giorgio Albertazzi,
  • Alberto Arbasino,
  • Ida Magli,
  • Riccardo Muti,
  • Piero Angela,
  • Samantha Cristoforetti,
  • Marco Bellocchio,
  • Sergio Castellitto

Ai vincitori viene donata un’opera di Mimmo Paladino, la riproduzione del cavallo blu che domina l’Anfiteatro del Vittoriale, completato lo scorso anno con la pavimentazione in marmo rosso veronese, secondo il desiderio di Gabriele d’Annunzio.

Il “Cavallo blu” di Mimmo Paladino al Vittoriale.

Mario Botta

Mario Botta Nato il 1 aprile 1943 a Mendrisio, Ticino. Dopo un periodo d’apprendistato a Lugano, frequenta il liceo artistico di Milano e prosegue i suoi studi all’Istituto Universitario d’Architettura di Venezia, dove si laurea nel 1969 con i relatori Carlo Scarpa e Giuseppe Mazzariol. Durante il periodo trascorso a Venezia, ha occasione di incontrare e lavorare per Le Corbusier e Louis I. Kahn. Rientrato in Ticino, nel 1970, apre il suo primo studio a Lugano, città nella quale resterà quarant’anni, fino al 2011, anno del trasferimento definitivo a Mendrisio.

Dall’inizio della carriera ha sempre affiancato l’attività progettuale a un impegno didattico e divulgativo con conferenze, seminari e corsi presso scuole d’architettura in Europa, in Asia, negli Stati Uniti e in America Latina. Nel 1996, nell’ambito della creazione dell’Università della Svizzera italiana, si impegna come ideatore dell’Accademia di architettura a Mendrisio, dove ha insegnato fino al 2018 e ha occupato per due volte la carica di Direttore, ricevendo nel 2019 il titolo di Professore Emerito.

Il suo lavoro è stato premiato con importanti riconoscimenti internazionali e numerose sono le mostre dedicate alla sua ricerca. Dalle case unifamiliari in Canton Ticino il suo lavoro ha abbracciato tutte le tipologie edilizie: scuole, banche, edifici amministrativi, biblioteche, musei ed edifici del sacro. Tra le sue opere si possono ricordare: la galleria d’arte Watari-um a Tokyo, il MoMA Museum of Modern Art a San Francisco; la cattedrale della resurrezione a Evry; il museo Tinguely a Basilea; la sinagoga Cymbalista e centro dell’eredità ebraica a Tel Aviv; la biblioteca municipale a Dortmund; il centro Dürrenmatt a Neuchâtel; il museo MART di Trento e Rovereto; la torre Kyobo e il museo Leeum a Seoul; gli edifici amministrativi della Tata Consultancy Services a Nuova Delhi e Hyderabad; la chiesa Papa Giovanni XXIII a Seriate; la ristrutturazione del Teatro alla Scala di Milano e l’attuale progetto di ampliamento; la chiesa del Santo Volto di Torino; il centro benessere Tschuggen Berg Oase ad Arosa; il museo Bechtler a Charlotte; la sede Campari e residenze a Sesto San Giovanni; la riqualificazione urbana dell’area ex Appiani a Treviso; l’hotel Twelve at Hengshan a Shanghai; la cappella Granato nella Zillertal, in Austria; la biblioteca e il museo per il Campus della Tsinghua University a Pechino, la struttura ricettiva Fiore di Pietra sul Monte Generoso, il Teatro dell’architettura di Mendrisio, la pista del ghiaccio di Ambrì-Piotta a Quinto (Ticino), le terme Fortyseven° a Baden, la basilica di Nostra Signora del Rosario a Namyang.

Tra le opere in corso di realizzazione: due stazioni della metropolitana di Napoli (Tribunali e Poggio Reale), la chiesa di San Rocco a Sambuceto (Chieti), un museo della ceramica a Nanchang e una moschea a Yinchuan.

Mario Botta (credits Nicola Gnesi, courtesy Fondazione Henraux).

 

 

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