Accordo tra Soccorso alpino e Associazione gestori rifugi del Trentino

TRENTINO - Un patto di collaborazione tra due enti mossi da valori comuni, per rendere ancora più efficiente la macchina dei soccorsi sulle nostre montagne. Previsto il riconoscimento all’interno dell’organico del Soccorso Alpino della figura del rifugista.

Lunedì 14 novembre 2022 la Presidente dell’Associazione gestori rifugi del Trentino Roberta Silva e il Presidente del Soccorso Alpino e Speleologico Trentino Walter Cainelli hanno firmato un accordo per rinnovare l’impegno a collaborare nell’interesse dei frequentatori della montagna che, in situazioni di difficoltà e di pericolo, potrebbero avere bisogno di aiuto.

Alla base dell’accordo vi è il riconoscimento reciproco del ruolo fondamentale svolto: da una parte i rifugi, presidi indispensabili delle terre alte che racchiudono nel nome il proprio senso, l’accoglienza e la protezione; dall’altra il Soccorso Alpino e Speleologico che ha il compito di prestare soccorso sanitario in ambiente montano, impervio ed ipogeo.

Il Soccorso Alpino e Speleologico Trentino – dichiara il Presidente dell’ente Walter Cainelli – ha sempre collaborato con i rifugisti, quando le operazioni di soccorso si svolgono nei pressi di un rifugio. Con questo accordo non vogliamo fare altro che rafforzare questa sinergia, fissando procedure precise e fornendo strumenti adeguati a queste figure centrali del mondo della montagna. Per noi soccorritori essi rappresentano delle vere e proprie sentinelle su cui fare affidamento”.

“Tengo molto a quest’accordo che prevede il riconoscimento all’interno dell’organico del Soccorso Alpino e Speleologico Trentino della figura del rifugista. Rifugi come campo base del Soccorso Alpino – ribadisce Roberta Silva, Presidente dell’Associazione gestori rifugi del Trentino – in una realtà dove rifugi e rifugisti incarnano da sempre questo ruolo di presidio della montagna, fornendo nelle aree di pertinenza, quando necessario, il supporto immediato e diretto al Soccorso Alpino, ed essendo di fatto il “trait d’union” sul campo tra persona bisognosa di soccorso ed i soccorritori stessi. Quest’accordo sancisce ulteriormente l’unione tra capisaldi della montagna nell’intervento alle persone in difficoltà. Un lavoro di squadra, con l’obiettivo di offrire presenza, assistenza ai frequentatori della montagna e anche cultura nella frequentazione prudente di un ambiente unico, da affrontare adeguatamente”.

L’accordo prevede il riconoscimento all’interno dell’organico del Soccorso Alpino e Speleologico Trentino della figura del rifugista, a cui verrà fornita una radio per facilitare le comunicazioni con i soccorritori nel caso in cui ci fosse un intervento nelle vicinanze del rifugio, e un jacket ad alta visibilità da indossare durante le eventuali operazioni di soccorso – siano esse svolte via terra o con l’elicottero – per renderlo riconoscibile.

Inoltre, il rifugista, se ne ha la possibilità, garantirà uno spazio all’interno del rifugio dove poter riporre materiale da soccorso, che potrà essere recuperato dal personale del Soccorso Alpino e Speleologico in caso di necessità.

Il Soccorso Alpino e Speleologico Trentino si impegnerà a fornire ai rifugisti una formazione adeguata per una corretta gestione delle comunicazioni via radio e sul campo, oltre a garantire la manutenzione del materiale depositato in rifugio.

 

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