Sos del Wwf per il monte Baldo

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GARDA VERONESE – Funivie, seggiovie, impianti di innevamento, piste da sci, nuove strade aperte nel verde, strade da allargare. Il Baldo è preso d’assalto in nome del turismo. Il Wwf non ci sta.

«Il Baldo è in pericolo». È l’allarme lanciato da Averardo Amadio, presidente onorario del Www Veneto.

Amadio si sta battendo da anni per ottenere l’istituzione del Parco Naturale del Baldo. «Un’istituzione – sostiene Amadio – che da 40 anni la regione ci deve». È seria la minaccia che il Baldo, chiamato il Giardino d’Europa per la sua flora straordinaria, diventi un monte qualunque, considerando le infrastrutture progettate per portarvi migliaia di turisti.

Amadio le elenca una per una, in una dettagliata intervista pubblicata sul quotidiano L’Arena: «A Brenzone il Comune sta promovendo una funivia tra Castelletto e Prada che sfregerebbe flora, fauna e paesaggio. A Malcesine, dalla Colma a Prà Alpesina (Brentonico), si progetta di sostituire la seggiovia con un impianto a fune estendibile a San Valentino. Sempre qui s’intende ripristinare la pista e la seggiovia Panorama, aggiungendo così nuove piste da Prà Alpesina a Pozza della Stella».

Non è tutto: «Sono previsti impianti per neve artificiale per vecchie e nuove piste con acqua pompata dal lago di Prà da Stua (Avio). Nel Piano territoriale regionale di coordinamento si è approvata una modifica volta a consentire lavori per una nuova cabinovia tra Colma di Malcesine e Prà Alpesina. A Brentino Belluno è stata aperta una strada forestale che collega Pian di Festa a Passo Crocetta, cui il Wwf s’era opposto. Si progetta poi di allargare un lungo tratto della strada fra San Zeno di Montagna e Sommavilla di Brenzone. A Ferrara di Monte Baldo si ripristinano tappeti mobili a Novezza e al Marocco».

Conclude Amadio: «Il Baldo, per cui nel 1974 il Wwf propose l’istituzione di un parco naturale, mai concretizzatosi, rischia di perdere le sue peculiarità. Non chiedevamo la rovina ma la conservazione di un patrimonio da sempre noto a studiosi, anche europei, per la ricchezza di flora e microfauna endemiche, paesaggi, architettura rurale».

Sono passati decenni e il Parco è ancora un sogno irrealizzato. Anzi, si progettano nuovi interventi che rischiano di compromettere l’equilibrio ambientale della montagna. Proprio per questo il Wwf si appella al senso di responsabilità dei veronesi e delle istituzioni, affinché si impegnino ad istituire il Parco Naturale del Baldo.

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