Campione, versante franoso stabilizzato

0

CAMPIONE – La montagna è ferma. Il fronte franoso non è più in evoluzione, si è stabilizzato. Lo confermano i dati del sistema di monitoraggio che dal 10 dicembre tiene sotto stretta osservazione la falesia che incombe sul borgo.

Il 2014 si chiude dunque con una buona notizia per Campione. «Al momento – spiega il sindaco Battista Girardi – i dati raccolti dicono che la parete non si muove, almeno nella zona della frana». Ad evidenziarlo sono le scansioni che il radar interferometrico installato a Campione esegue ogni tre minuti, controllando la falesia per tutta la sua altezza e per un fronte di circa 250 metri, dalla zona della frana fino all’area soprastante l’imbocco della galleria nord, e registrando movimenti dell’ordine di un millimetro.

«Nei prossimi giorni, dopo l’Epifania, quando i dati saranno ulteriormente consolidati – dice il sindaco -, i tecnici ci diranno se si potrà intervenire per dar corso alla rimozione del materiale caduto nell’alveo del torrente San Michele». Si tratta di riposizionare almeno 5mila metri cubi di roccia (su un totale di 20mila precipitati), per scongiurare l’«effetto diga» in caso di forti piogge e il conseguente rischio di esondazioni. È tutto già predisposto per dare attuazione all’intervento: la Regione ha stanziato a tal fine 120mila euro e ha già provveduto ad appaltare i lavori, affidati alla ditta Pavoni di Vobarno. Si aspetta solo il via libera dei geologi.

Si tratta di un primo intervento urgente, ma ovviamente non risolutivo. Il problema della pericolosità della falesia, evidenziato un tutta la sua gravità dagli studi eseguiti nelle scorse settimane, richiederà ben altri interventi: disgaggi in parete e complesse opere di messa in sicurezza per le quali si renderà necessaria l’individuazione di adeguate (e onerose) soluzioni tecniche atte a mitigare il rischio dell’area sottostante la montagna, da definire in funzione dei dati matematico-statistici riferiti alla stabilità del versante che il sistema di monitoraggio continuerà a produrre. Fino ad allora resteranno ovviamente in vigore le ordinanze che delimitano la cosiddetta «zona rossa» in cui si trovano le infrastrutture e gli edifici sgomberati: l’autosilo, lo svincolo Nord sulla Gardesana, quattro palazzine residenziali e l’Università della Vela.

«Finché non si metta in sicurezza la parete – conferma il sindaco – è difficile ipotizzare la revoca delle ordinanze di sgombero. Aspettiamo ulteriori dati dal monitoraggio e il successivo responso dei tecnici». Intanto si segnala che è stato ristabilito anche il normale servizio di erogazione dell’acqua potabile. La fornitura idrica, sospesa dopo la rottura della tubature travolte dalla frana e garantita tramite il ricorso alle autobotti di Garda Uno, è stata ripristinata sabato 20 dicembre. Tutti i servizi primari (gas, luce ed acqua) sono dunque garantiti, compresa l’illuminazione pubblica. Siamo ancora ben lontani, ovviamente, dal ritorno alla normalità. Ma la complessità della situazione e i rischi per la sicurezza delle persone impongono grande cautela.

Lascia una risposta