Naturismo sul Garda, ok del Veneto

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GARDA VERONESE – La Giunta regionale del Veneto ha approvato una delibera che rende operativa la nuova legge per la promozione del turismo naturista nelle province venete.

Il provvedimento definisce le modalità di rilascio delle concessioni e l’individuazione delle aree da parte dei Comuni. Come funzionerà? Lo spiega il quotidiano L’Arena in un articolo pubblicato in questi giorni: «Privati, associazioni e organizzazioni una volta identificato uno spazio possono proporlo all’Amministrazione affinché venga destinato al naturismo (leggi qui per saperne di più). O potrà essere lo stesso Comune a indire un bando per dare in gestione una spiaggia».

Ovviamente vengono posti paletti e condizioni: l’area riservata al naturismo deve essere delimitata, ben segnalata e accessibile solo a chi lo pratica.

«Ora che dalla Regione sono arrivate delle indicazioni chiare, non ci sono alibi e gli amministratori non potranno più nascondersi dietro a un dito», commenta il veronese Maurizio Manfredi, vicepresidente dell’associazione «Tre Venezie naturismo».

L’associazione conta oltre trecento iscritti e nel giugno del 2011 ottenne dal Comune di Jesolo l’utilizzo di una parte della spiaggia del Mort, battezzando così ufficialmente la prima spiaggia naturista della regione. Da allora le richieste sono state sempre più numerose, da parte di associazioni naturiste e agenzie turistiche di tutto il mondo.

Delle loro istanze si è fatto portavoce il consigliere veronese Andrea Bassi, promotore del progetto di legge perché, ha spiegato a L’Arena, «pur non essendo naturista ritenevo valida questa causa per due motivi: primo per una tutela della libertà delle persone che intendono praticare questo tipo di turismo, secondo per una questione di ordine economico, considerato che questo settore turistico è in continua crescita e vede una forte percentuale di praticanti nel nord Europa».

In Europa questa pratica produce un fatturato stimato in 700 milioni di euro, con circa 600 strutture.
«Ora – ha dichiarato Manfredi – ci stiamo muovendo con sindaci e assessori al turismo soprattutto del lago e della Valpolicella, ma ho la sensazione che i primi risultati si otterranno nei comuni adagiati sulle colline veronesi. Sul Garda la chiusura nei confronti di questo tema è ancora notevole».

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