L’Alto Garda continua a bruciare. In cenere il SIC Corno della Marogna

TREMOSINE – Si continua a lottare contro le fiamme sull’Alto Garda bresciano. Oggi all’opera tre elicotteri e i volontari, ormai allo stremo delle forze. In fumo un’area ad altissimo valore ambientale.

Anche oggi, lunedì 30, si continua a lavorare sul fronte del pauroso incendio che da venerdì notte divampa sui monti di Tremosine, tra Passo Nota e il Tremalzo, al confine con il Trentino, nel Sito di Interesse Comunitario Corno della Marogna.

Questa mattina operavano sul fronte delle fiamme, lungo 3-4 km, un elicottero di Regione Lombardia e due della Provincia Autonoma di Trento. Atteso nel pomeriggio anche un gigante dell’antincendio boschivo, l’elicottero Airbus Helicopters AS332 L1 Super Puma, in grado di “imbarcare” grandi quantità d’acqua.

A terra – riferisce Mario Zanetti, responsabile del servizio antincendio della Comunità Montana dell’Alto Garda Bresciano – lavorano i volontari dei Gruppi Ana di Tremosine, Gargnano e Limone, di Tignale soccorso, Volontari del Garda e IX Comprensorio. Ogni gruppo garantisce la presenza di 6 uomini. Sul fronte del fuoco sono inoltre impegnati una decina di Vigili del Fuoco effettivi e 6 Vigili del Fuoco volontari provenienti dal bresciano, ai quali si affiancano 7 Vigili del Fuoco trentini.

Gli uomini dell’antincendio sono ormai allo stremo delle forze: stanno operando ininterrottamente da due giorni.

Nella notte tra domenica e lunedì il vento è fortunatamente calato, ma i focolari sono infiniti. Secondo Dario Entrade, il direttore delle operazioni di spegnimento (Dos) giunto dalla Valcamonica che oggi opera a Tremosine (sabato e domenica questo incarico è stato svolto dal Dos Marco Mozzi, della Comunità Montana di Valle Sabbia), sarà difficile riuscire a spegnere le fiamme in giornata.

Intanto è emergenza acqua: le cisterne dell’acquedotto di Tremosine sono ormai al limite. Le vasche da cui si riforniscono gli elicotteri sono alimentate dalle autobotti. E’ in azione anche il carro botte messo a disposizione dal caseificio Alpe del Garda, solitamente utilizzato per il trasporto del latte.

La situazione è grave. Servirebbe la pioggia. Ma secondo le previsioni meteo non ne arriverà entro i prossimi 10 giorni.

L’elicottero di Regione Lombardia in azione sul fronte del fuoco.

La zona che sta bruciando è quella del SIC “Corno della Marogna”, un Sito di Interesse Comunitario che è una sorta di caveau naturalistico che l’Unione europea ha individuato, tramite la Direttiva Habitat, come area destinata alla conservazione della diversità biologica. E qui di biodiversità, tra endemismi vegetali e fauna montana, ce n’è a bizzeffe.

Sulle rupi vegetano pregiati endemismi. Altrettanto la fauna montana è arricchita dalla presenza di camosci, stambecchi, numerosi cervi e caprioli. Nidificano l’aquila e il gallo forcello, nonché una variegata avifauna di alto valore naturalistico.

Il SIC “Corno della Marogna” è uno dei pochi siti lombardi dove venga regolarmente segnalato lo stupendo Picchio cenerino.

Un paradiso perduto.

Elicottero e operatori antincendio a Passo Nota.

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