Tremosine ricorda don Fausto. La sala della comunità porta il suo nome

TREMOSINE – La comunità di Tremosine ricorda don Fausto Prandelli, sacerdote scomparso lo scorso aprile a Toscolano, che nel centro altogardesano ha lasciato una profonda traccia della sua opera pastorale.

Esattamente 35 anni fa, il 31 ottobre 1982, don Fausto faceva il suo ingresso solenne a Tremosine, proveniente da Bagnolo Mella, dove, amatissimo da bambini, giovani e genitori, aveva animato l’oratorio. Ma a Tremosine, 2000 anime divise in 18 frazioni e 5 parrocchie, l’oratorio non c’era.

«Lo costruiremo insieme», annunciò don Fausto nello scetticismo generale. Il suo entusiasmo contagiò presto tutti in paese e quell’opera che sembrava un sogno divenne, con il sostegno di molti, realtà. Il nuovo parroco progetta e costruisce, nei pressi del campetto da calcio di Pieve, un grande fabbricato con aule di catechismo, salone, teatro, bar, piattaforma sportiva polifunzionale. Il vescovo mons. Bruno Foresti benedice la prima pietra il 10 marzo 1984 e inaugura la struttura finita, intitolata a don Bosco, il 23 giugno 1985.

La posa della prima pietra dell’oratorio, il 10 marzo 1984. Da sinistra: il sindaco Franco Rossi, il vescovo Foresti e don Fausto.

Per la vita comunitaria del paese fu una rivoluzione, l’oratorio tolse i ragazzi dalle strade. «Il motto ideato da don Fausto per questa nuova realtà, “Hurrà hurrà, Tremosine si rinnoverà”, ha preso vita», dice l’attuale parroco, don Ruggero Chesini, che in occasione del 35° dell’ingresso a Tremosine di don Fausto ha voluto, assieme al sindaco Battista Girardi e alla comunità tutta, fissare il ricordo di questo sacerdote straordinario.

A don Fausto Prandelli è stata così intitolata la sala della comunità dell’oratorio. Ma a Tremosine, dove don Fausto rimase fino al 1989, questo sacerdote non è ricordato solo per questa realizzazione. È stato un instancabile animatore della vita comunitaria, promuovendo lo sport, il cinema, il teatro, le colonie estive, la partecipazione dei giovani ad iniziative nazionali e internazionali. L’invito che don Fausto rivolgeva sempre a tutti, «fate del bene e state allegri», riecheggia ancora nei borghi di Tremosine.

L’oratorio “don Bosco” di Tremosine, a Pieve.

Ordinato sacerdote il 17 maggio 1970, Fausto Prandelli aveva esercitato come vicario a Bagnolo Mella fino al 1982, poi come parroco a Pieve di Tremosine dal 1982 al 1989 (dall’87 all’89 è stato parroco anche nella frazione tremosinese di Voltino) e a Virle Treponti dall’89 al 1998, prima dell’approdo sul Garda, a Toscolano, dove è scomparso lo scorso 1° aprile.

Don Fausto ha lasciato ai suoi parrocchiani l’esempio del suo cammino di fede e disponibilità verso il prossimo. Ha lasciato anche  importanti testimonianze “materiali” della sua missione.

La cerimonia di intitolazione della sala della comunità.

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