Ciclabile, a Riva del Garda non sarà a sbalzo

RIVA – Il Trentino non seguirà l’esempio di Limone. Lo ha assicurato l’assessore provinciale Mauro Gilmozzzi, che ha incontrato gli ambientalisti rivani preoccupati per l’impatto paesaggistico dell’opera.

«Non abbiamo alcuna intenzione di seguire l’esempio di Limone (nella foto sopra il tratto in costruzione tra Capo Reamol, a nord di Limone e il confine con il Trentino, ndr). Lungi da me l’intenzione di criticare ciò che fanno nella vicina provincia di Brescia – ha dichiarato l’assessore Gilmozzi – ma il nostro tratto di ciclabile (quello che dal confine con Limone dovrà giungere in centro a Riva, ndr) non sorgerà a sbalzo sul lago».

Eppure, nelle parole di Gilmozzi si percepisce una critica neppure tanto velata verso la scelta bresciana: «L’opzione della pista a sbalzo sul lago è impensabile ed improponibile per una serie di motivazioni, a cominciare dalla necessità di tutelare il patrimonio ambientale e paesaggistico».

Il percorso trentino si svilupperà dunque percorrendo perlopiù le gallerie dismesse già esistenti, ma un progetto ancora non esiste. Quelle dell’assessore sono parole che in ogni caso piaceranno agli ambientalisti che hanno criticato la scelta progettuale del tratto limonese, con una pista che corre aggrappata  una falesia di grande valore paesaggistico e naturalistico.

Intanto nella serata di venerdì 26 gennaio, alle 20.30 all’ex biblioteca Damiano Chiesa di Riva, è in programma su iniziativa del Coordinamento Ambientale dell’Alto Garda un incontro per parlare proprio di ciclabile del Garda e tutela del paesaggio.

Previsti gli interventi dell’ex sindaco Paolo Matteotti, di Fulvio Zezza, professore di geologia applicata all’Università di Venezia, e di Filippo Prosser, botanico del Museo Civico di rovereto.

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