Grotte di Catullo illuminate e più accessibili

SIRMIONE – Finanziamento ministeriale di 600mila euro per illuminare l’area archeologica nelle ore serali e per migliorare la fruibilità per i diversamente abili.

Lo ha annunciato Stefano L’Occaso, direttore del Polo museale della Lombardia. La notizia è stata riportata da Francesca Roman sul Giornale di Brescia.

“Il piano di investimenti approvato dal comitato tecnico scientifico del Mibact – ha detto L’Occaso – metterà a disposizione del parco archeologico di Sirmione 600mila euro per l’eliminazione delle barriere architettoniche. Già da un paio d’anni stiamo lavorando a un progetto di fruibilità per i diversamente abili, e investiremo questo contributo per rendere ancora più accessibili i percorsi interni, e introdurre nuovi strumenti di supporto per le visite”.

Proseguono, intanto, i lavori sull’impianto di illuminazione, che consentirà al pubblico di visitare il sito anche in orari serali. Il primo appuntamento con le suggestioni serali e notturne delle Grotte è in programma per sabato 24 marzo. L’evento sarà preceduto dall’apertura della darsena della rocca scaligera, dove è in fase di ultimazione un restauro in atto da sei mesi.

Silvino Corso
“Villa di Catullo”, foto di Silvino Corso, selezionata al Premio Sirmione per la fotografia e gli audiovisivi 2014.

La villa romana di Catullo

L’area archeologica delle Grotte di Catullo, all’estremità della penisola di Sirmione, in un’eccezionale posizione panoramica, conserva al suo interno i resti di una delle maggiori ville residenziali dell’Italia settentrionale. Collocata in una posizione eccezionale, sulla punta della penisola di Sirmione, domina dall’alto dello sperone roccioso l’intero bacino del Lago di Garda.

La villa occupa un’area di circa 2 ettari ed è circondata da uno storico uliveto composto da oltre 1500 piante.

All’interno dell’area archeologica, dal 1999 è aperto il piccolo ma rilevante Museo archeologico di Sirmione, che espone reperti provenienti da Sirmione e da alcuni siti del basso Garda.

Dal Rinascimento le strutture sono state chiamate “Grotte di Catullo” a indicare i vani crollati, coperti dalla vegetazione, entro i quali si poteva entrare come in cavità naturali.

Il riferimento a Catullo deriva dai versi del poeta latino di origine veronese, morto nel 54 a.C., che canta Sirmione, gioiello tra tutte le isole e penisole dei mari e dei laghi.

Altre info: www.grottedicatullo.beniculturali.it

 

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