La Salò della prima età imperiale rivive al MuSa

SALÒ - Oggi, martedì 27, si inaugura al MuSa la nuova sezione archeologica dedicata ai reperti della necropoli del Lugone. Ma non è l'unica novità. Il museo riapre domani.

Dopo il successo delle mostre “Da Giotto a de Chirico” e “Museo della follia”, il MuSa sta per inaugurare – a sorpresa – una nuova grande mostra, che occuperà tutto il piano terra fino a novembre.

Il direttore del Musa Giordano Bruno Guerri e il sindaco Gianpiero Cipani hanno nel frattempo deciso di anticipare l’apertura della stagione, con un’inaugurazione dedicata alle collezioni permanenti: nuovi arrivi nella sezione di strumenti musicali antichi dedicata a Gasparo da Salò, i bronzi donati dallo scultore salodiano Angelo Aime e – soprattutto – la sezione archeologica realizzata grazie al contributo di Regione Lombardia e della Città di Salò e curata dall’architetto Serena Solano, della Sovrintendenza di Brescia.

Oggi, 27 marzo alle 10 l’inaugurazione per le scuole e alle 17.30 per gli invitati. Da domani, mercoledì 28, il MuSa sarà aperto a tutti.

La sezione archeologica, che occupa tutto il primo piano, è dedicata ai reperti provenienti dai corredi tombali della necropoli del Lugone, un’area cimiteriale di epoca romana in uso a Salò tra il I secolo d.C. e la fine del IV. La necropoli venne indagata tra il 1961-62 e il 1972-76 e restituì alla luce circa 165 tombe, legate presumibilmente ad una villa che costituiva un centro di attività agricole e commerciali per l’area circostante.

Una delle lapidi di carattere funerario rinvenute alla necropoli salodiana del Lugone.

 

In precedenza i reperti esposti presso il Civico Museo Archeologico di Salò, dedicato ad Anton Maria Mucchi grazie al quale il Museo venne istituito nel 1943.

Oltre ai preziosi reperti archeologici provenienti da alcune sepolture della necropoli del Lugone, la sezione espone sette iscrizioni lapidee di carattere per lo più funerario, provenienti da Salò e dal suo territorio. Inoltre una sottosezione è dedicata alle ville romane del lago di Garda e in particolare alla villa dei Nonii Arrii di Toscolano Maderno con magnifici intonaci parietali, restaurati con il contributo del Comune di Toscolano Maderno e altri reperti provenienti dal sito archeologico della villa.

Nei corredi funerari anche oggetti riferibili alla cura del corpo e alla cosmesi.

 

La necropoli del Lugone di Salò, in uso dal I secolo d.C. alla fine del IV secolo d.C., secondo una consuetudine diffusa nel mondo romano, si sviluppava lungo la via principale che percorreva la sponda occidentale del lago, fino a Riva del Garda. Le sepolture sembrano organizzate con un ordine gerarchico: attorno ad una tomba particolarmente ricca se ne disponevano in genere altre con corredi di livello medio-alto e, più all’esterno, tombe più povere. È il caso della ricca tomba femminile 35, esposta in museo, attorno alla quale si disponevano la tomba femminile 31 con corredo di medio livello, sempre esposta al MuSa, e altre tombe, con corredi molto più umili.

E’ interessante la presenza, in alcuni corredi del Lugone, di materiali riferibili alla cura del corpo e alla cosmesi: una tavoletta in pietra per la preparazione di cosmetici, pinzette, nettaorecchie, piccoli specchi. I corredi più ricchi comprendono anche preziosi contenitori in vetro per unguenti, olii e profumi legati al rituale funerario e alla cura del corpo, fra cui si distingue.

Gioielli e monete nella nuova sezione archeologica del MuSa.

 

Sono esposte anche sette iscrizioni di età romana, di carattere per lo più funerario, provenienti da Salò e dal suo territorio. Realizzate in pietra calcarea bianca, ci restituiscono un panorama vario della società salodiana della prima età imperiale (I-III secolo d.C.).

Nei mesi scorsi Guerri, direttore di GardaMusei, ha annunciato il progetto di un percorso archeologico che coinvolgerà enti e musei dell’area del Garda, dalla villa romana di Toscolano Maderno alla villa di Desenzano e al museo Giovanni Rambotti, dalle Grotte di Catullo, a Sirmione, a Verona. “Il Garda si aprirà così”, ha dichiarato Guerri, “a un settore turistico e culturale non ancora valorizzato in tutta la sua enorme potenzialità.”

www.museodisalo.it

Nuovi arrivi anche nella sezione di strumenti musicali antichi dedicata a Gasparo da Salò.

 

I bronzi donati dallo scultore salodiano Angelo Aime.

 

 

 

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