Cosa bolle in pentola? A tavola con i nostri antenati

SALÒ - Giovedì 9 maggio a Salò, alle 20.45 in biblioteca secondo appuntamento con gli Itinerari Storici Gardesani. Il prof. Giuseppe Piotti ci porta indietro nel tempo. Potremo idealmente sederci a tavola con i nostri antenati e condividere il loro pasto, frugale o ricco che sia.

Cosa sappiamo della vita concreta dei nostri antenati? Come si presentava la città nei secoli passati, prima che una macchina fotografica potesse carpire attraverso delle immagini i mille segreti del loro vivere quotidiano? Scorrendo le molte pagine dei nostri archivi, possiamo penetrare nel mondo in cui le generazioni a noi precedenti hanno vissuto e far conoscere le analogie e le differenze che rendono i nostri antenati così vicini e così lontani.

E’ quanto propone questa nuova edizione, la sesta, del ciclo di conferenze degli Itinerari Storici Gardesani, promosse in biblioteca dal gruppo archivistico dell’Asar, l’Associazione Storico-archeologica della Riviera del Garda.

Possiamo percorrere le strade della Salò antica, riconoscere gli abitanti, entrare nelle loro case, nelle botteghe, nelle osterie, nei laboratori in cui la loro vita si è svolta.

Possiamo ricostruire la mappa della città con tutti i suoi protagonisti, famiglia per famiglia e ricostruire il succedersi dei proprietari delle case nel corso dei secoli. Possiamo vederli lavorare, mangiare, bere, sederci alla loro tavola e condividere il loro pasto, frugale o ricco che sia. Possiamo vivere i loro drammi, causati non solo dalle grandi traversie della storia, ma anche dalla quotidiana esperienza della povertà, inevitabile compagna o ineliminabile minaccia della loro vita.

Nella ricca Salò della manifattura del refe chi erano i poveri? Come vivevano? Di quali soccorsi potevano godere? Infine, gli archivisti dell’Asar ci parleranno di un tratto della storia della società salodiana poco conosciuto, di cui tuttavia la documentazione archivistica ci parla: la presenza in città di nuclei ebraici in un’epoca lontana, accolti e poi scacciati sull’onda della propaganda antisemita di molti religiosi che vedevano in loro una minaccia alla purezza della fede delle masse, ma anche per la pressione di interessi economici molto concreti.

Non si parlerà di date, di guerre, né di personaggi noti, ma della gente di Salò e della Riviera: persone e famiglie per lo più sconosciute, che non hanno lasciato traccia di sé, ma che hanno vissuto prima di noi dove ora noi siamo. Un modo per a ridare vita agli anonimi che della storia sono i veri protagonisti.

 

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