Hyak, un progetto di integrazione e aggregazione attraverso la vela

DESENZANO - Oggi, venerdì 25 ottobre, in Fraglia Vela Desenzano è stata presentata la nuova edizione del progetto Hyak, dal nome della imbarcazione a vela attrezzata per questa iniziativa di riabilitazione e integrazione attraverso la vela.

Un progetto nato nel 1999. Il nome deriva da una metafora ispirata al film “Qualcuno volò sul nido del cuculo”, con l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita dei pazienti con difficoltà psicosociali.

La Fraglia Vela crede da sempre nel valore terapeutico della “vela per tutti”. Come ricorda il consigliere FVD e responsabile eventi Aureliano Casuccio, “il valore della barca a vela è dato dalla possibilità di lasciare gli ormeggi, per cercare e creare un nuovo equilibrio. La barca a vela è una ricerca di nuovi equilibri tra lago e vento. È una sfida e un’opportunità per tutti”.

Durante la serata è stato ricordato anche l’istruttore Claudio Valle, tra i promotori di questa iniziativa, mancato proprio la scorsa estate.

L’assessore desenzanese allo Sport e alla Cultura Francesca Cerini, ha dichiarato: “Come amministrazione comunale cerchiamo di essere più vicini possibile a questi progetti. Riuscire a superare le nostre difficoltà, grazie alla barca a vela e avere un mezzo come il lago e la vela per vincere le difficoltà e le sfide della vita è una grande opportunità da cogliere. A nome del Comune, ringrazio tutti coloro che si danno da fare per realizzare questo progetto, in particolare la Fraglia Vela Desenzano che ci ospita”.

Roberta Brenna, direttrice socio-sanitaria dell’Azienda sociosanitaria del Garda, ha sottolineato che “i nostri cittadini e i nostri pazienti hanno sempre più bisogni. Da soli non possiamo fare tutto, i bisogni si modificano e operando in rete possiamo rispondere a questi bisogni e trovare modalità terapeutiche per unire la cura e il divertimento, quando possibile”.

Francesco Maria Saviotti, direttore del Dipartimento di salute mentale e dipendenze della Asst del Garda, ha ricordato come “l’esperienza del progetto riabilitativo Hyak dimostra che laddove esiste una passione è possibile sollecitare entusiasmo e contagiare la passione anche in altre persone… Avere una associazione trainante per noi è molto importante, e riuscire a consolidare nel tempo questa esperienza ci aprirà ulteriori sviluppi”.

Gianluigi Nobili, direttore dell’Unità operativa del territorio (UOP 21) della Asst del Garda, ha raccontato le origini del progetto e il forte valore terapeutico, integrativo e anche ludico dell’iniziativa, da lui seguita, con pazienti psichiatrici del centro psicosociale del Garda, persone tra i 25 e i 45 anni.

Un ringraziamento anche alla associazione desenzanese de “I Gnari de Colatera” che lo scorso anno ha sostenuto il progetto.

Il presidente dell’associazione Hyak Sandro Pellegrini ha ringraziato ancora tutti gli attori e sostenitori del progetto. “Trovarsi insieme in barca – ha detto -, con un carico di responsabilità e di impegno che ogni paziente ha, rende questa esperienza un momento di forte valore terapeutico, ma soprattutto aggregativo“. Quando c’è la passione, ha concluso, “si possono fare grandi cose, godendo della bellezza del lago di Garda”.

Catia Soncina, infermiera del Cps di Lonato ha portato la sua personale esperienza, attraverso le sensazioni vissute dai pazienti, come il senso di libertà, l’unione, il divertimento, l’entusiasmo del gruppo e la passione trasmessa dall’istruttore della FVD Claudio Valle.

Mary, una velista, “tra una virata e una strambata abbiamo vissuto emozioni uniche e grazie a questa esperienza abbiamo rafforzato i rapporti di amicizia tra di noi, guadagnato autostima e fiducia reciproca, grazie all’istruttore Claudio Valle che purtroppo ci ha lasciati”.

In conclusione, Rodolfo Bergamaschi, presidente della XIV zona, ha rimarcato che “in barca a vela siamo tutti uguali” e questo rende la vela una disciplina straordinaria.

 

 

 

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