L’Alfa “Soffio di Satana” di d’Annunzio torna al Vittoriale dopo 70 anni

GARDONE RIVIERA - Il museo L’automobile è femmina, allestito all’ingresso del Vittoriale, assiste oggi, 26 novembre, a un grande “ritorno a casa”: l’Alfa Romeo “Soffio di Satana” rientra ufficialmente nella scuderia di Gardone Riviera, per esservi ammirata assieme alle sue sorelle, la Fiat T4 e l’Isotta Fraschini.

È il 28 aprile 1932 e Tazio Nuvolari e Gabriele d’Annunzio conversano nella piazzetta del Vittoriale, seduti sul predellino di un’Alfa Berlina 6C 1750, presentata al Poeta per la prima volta in quell’occasione. Inizia proprio da questo incontro la grande passione di d’Annunzio per l’Alfa Romeo: alla 6C 1750 quarta serie seguiranno, in poco più di due anni, una 6C 1750 GT quinta serie e una 6 cilindri 2300 T carrozzeria berlina Touring 4 posti, targa BS 10764, soprannominata per la sua linea leggerissima “Soffio di Satana”.

È su questa auto, guidata dall’autista del Vittoriale, che d’Annunzio farà viaggiare da e per Milano la contessa Evelina Scapinelli Morasso, sua ultima amante, soprannominata Manah, Maya e Titti.

L’ingresso dell’Alfa “Soffio di Satana” al museo dell’auto al Vittoriale.

 

Dopo la morte del Poeta, nell’estate del 1946, Soffio di Satana viene venduta alla Società Autotrasporti Industriali di Busto Arsizio dall’allora Commissario Straordinario della Fondazione Il Vittoriale degli Italiani, per appianare parte dei debiti accumulatisi durante il periodo di guerra.

Dopo molti anni e un ulteriore passaggio di proprietà, nel settembre 2017 Soffio di Satana riappare in uno dei lotti di punta dell’asta di “Auto classiche” organizzata da Pandolfini di Firenze (ne avevamo scritto qui), con una base d’asta di mezzo milione di euro.

Un’azione della magistratura ha riconosciuto Soffio di Satana come un bene inalienabile del Vittoriale, ne ha disposto il sequestro e il ritorno a casa.

 

Giordano Bruno Guerri, Presidente della Fondazione Il Vittoriale degli Italiani, commenta: “Abbiamo aggiunto un altro – prezioso – tassello alla ‘Riconquista’ di tutto il Vittoriale e dei suoi beni. E l’operazione portata a compimento oggi è tanto più importante perché la mostra L’automobile è femmina è accessibile a tutti, gratuitamente.”

 

 

Il modello 6C 2300 vide la luce al Salone di Milano del 1934, dopo molti anni di successi sportivi e commerciali delle serie precedenti.

 

La parte posteriore dell’auto evidenzia un’eleganza semplice, priva di orpelli inutili.

 

L’abitacolo interno della Alfa Romeo 6C 2300 Turismo del 1935 appartenuta a d’Annunzio.
L’Alfa “Soffio di Satana” al Vittoriale.

 

 

 

I commenti sono chiusi.