I vincitori del concorso di progettazione per il nuovo “Studentato Villavetro”

GARGNANO - Due studenti di Ferrara si sono aggiudicati il concorso internazionale di progettazione che trasformerà la meravigliosa "canipa" con limonaia del XIII secolo affacciata sul Garda nel fulcro del nuovo "Studentato Villavetro", centro residenziale per turisti e studenti stranieri.

Il concorso lanciato dai progettisti dello Studio Associato Scudeletti (Gardone – BS) a novembre dell’anno scorso (ne avevamo scritto qui) è stato vinto da Miriam Munerato e Simone Coletto, studenti dell’Università degli Studi di Ferrara.

I vincitori, oltre ad aggiudicarsi un premio di € 3.000, hanno attivato un progetto formativo all’interno dello Studio Scudeletti che, già attivata la convenzione con l’università, li ospiterà per sviluppare il progetto sino alle fasi di realizzazione, provvedendo inoltre alle spese primarie.

 ph: Celeste Cima – consegna del premio da sinistra: Simone Coletto e Miriam Munerato (vincitori), Monica Tessarolo e Giovanni Scudeletti (Studio Associato Scudeletti).

 

Trenta i partecipanti dall’Italia (università Sapienza di Roma, Ferrara, Firenze, IUAV, Parma, Trento, ecc.) e dall’estero (Europa centrale, Est Europa, Corea del Sud, Africa…).

“Siamo convinti – affermano gli architetti Monica Tessarolo e Giovanni Scudeletti – che il coinvolgimento dei giovani studenti creativi che abbiano dimestichezza con la vita dei campus possa dare un contributo decisivo alla creazione di un polo giovane e innovativo, portando energia, impegno, sensibilità ambientale e soluzioni moderne al progetto; il tutto in una cornice densa di storia, ricca di cultura, dalle caratteristiche uniche, immersa in un contesto paesaggistico complesso da salvaguardare e valorizzare”.

La facciata della canipa.

 

Il concorso, aperto agli studenti di architettura, ingegneria, landscape, urbanistica, paesaggistica iscritti agli ultimi due anni di corso di Laurea Magistrale in Italia e nel mondo, prevedeva la realizzazione di residenze smart per intercettare un’ampia fascia di ospiti giovani provenienti dagli atenei internazionali, e una domanda di turismo sensibile ai temi della sostenibilità, della mobilità dolce e delle attività outdoor (trekking, mountain bike, kitesurfing, vela in primis).

Durante lo stage i laureandi svilupperanno il progetto insieme ai titolari dello Studio Scudeletti, impareranno a comprendere le esigenze di vincolo e tutela del territorio, a districarsi tra progetti sulla carta e passaggi amministrativi, esigenze economiche, pratiche burocratiche.

Uno spazio interno.

 

“Con noi incontreranno clienti, amministrazioni pubbliche e fornitori – commentano Monica Tessarolo e Giovanni Scudeletti: ci piace pensare che sia una sorta di passaggio del testimone da architetti con 30 anni di esperienza progettuale nel mondo a giovani talenti pronti a mettersi in gioco”.

L’area dell’intervento si sviluppa sul retro di una limonaia di 3 terrazzamenti e di una monumentale “canipa” (l’edificio adibito dai monaci in passato a ricovero delle derrate alimentari) recentemente ristrutturata rispettando l’utilizzo di materiali tradizionali locali e i vincoli di restauro conservativo peculiari della zona.

Questa porzione, una volta realizzato lo studentato-ostello per giovani e famiglie, diverrà luogo ricettivo (bar e ristorante) aperto al pubblico e cuore pulsante dello studentato. Più nel dettaglio, gli studenti-concorrenti dovevano proporre la migliore soluzione progettuale possibile per la realizzazione di residenze modulari per un massimo di 50 alloggi complessivi, che – indicativamente – avrebbero potuto ospitare 120 persone contemporaneamente.

Prevista nel bando anche la progettazione di una struttura multi-servizio che accogliesse tanto gli spazi operativi riservati alle aree bar-ristorante, quanto gli spazi comuni dedicati alla bibliotecalibreria, ai convegni e ai meeting.

L’area complessiva di intervento è di circa 7.100 mq, la superficie dei corpi di fabbrica sarà di circa 3.550 mq (residenze e struttura multi-servizio). Nel bando si prescriveva l’utilizzo di materiali della tradizione locale, lasciando aperta la possibilità di dar vita a forme architettoniche pensate con il principio della circular economy ma in armonia e continuità alle preesistenze storiche. Il progetto vincitore prevede anche interventi di carattere conservativo e informativo sul verde, e la creazione di un percorso didattico attrezzato a stretto contatto con la natura che culmina in una piazza, adiacente alla Canonica attigua, votata a spazio pubblico, luogo di incontro e cerniera ideale le preesistenze e le nuove strutture. Membri

L’area retrostante la canipa. Foto Ferdinando Crespi.

 

 

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