Cinema chiusi? Un consiglio di Camilla Lavazza per la serata tv

I cinema sono tutti chiusi. Ma in tv c'è l'imbarazzo della scelta. Quesata sera, lunedì 16, su Rai 3 alle 21.20 c'è «Carol», film del 2015 acclamato dalla critica. Ce ne parla Camilla Lavazza.

Trama: New York, 1952. La sofisticata borghese Carol è in procinto di divorziare dal marito, con cui è in lotta per la custodia della figlia, quando incontra Therese, commessa di un grande magazzino ed aspirante fotografa, contesa tra il fidanzato Richard ed un nuovo pretendente, Dannie, che potrebbe aiutarla a fare carriera.

È un colpo di fulmine per entrambe, nonostante la differenza di classe sociale, ma l’attrazione reciproca dovrà fare i conti con la morale ed i sensi di colpa.

Critica: Questo film di Todd Haynes rivela, fin dal principio, di essere un mélo da manuale, di quelli che riescono a toccare le corde profonde del cuore, a patto che si riconosca che i sentimenti sono uguali per tutti.

Innanzitutto il regista, che con Lontano dal Paradiso aveva già dimostrato di padroneggiare alla perfezione il genere (e il dettaglio della mano posata sulla spalla, segno struggente del desiderio represso, ricorre in entrambi i film). Poi la musica, che insiste fin dai titoli di testa con un tema malinconico e struggente, l’ambientazione anni ’50 abilmente ricostruita nei minimi dettagli, dalla scelta dei volti delle comparse alla scenografia, al trucco ed ai costumi che si accordano sui toni del rosso, del verde (e spesso una particolare gradazione di verde acqua tendente al grigio che fa venire in mente La donna che visse due volte di Hitchcock) e del giallo, componendo quadri di eleganza raffinata.

A ciò si aggiunge l’interpretazione delle magnifiche protagoniste, l’altera Cate Blanchett, che fin dal suo apparire riesce con il solo sguardo (di un’intensità quasi insostenibile) e la camminata a trasmettere l’ambiguità del suo personaggio che ricorda quelli impersonati da Marlene Dietrich: madre amorevole, donna perduta, giudicata perversa dalla morale dell’epoca, signora borghese e sofisticata capace di innamorarsi perdutamente senza badare alla classe sociale, e la brava Rooney Mara, che ben rappresenta la ragazza moderna, che vorrebbe farsi strada attraverso il lavoro, poco convinta del ruolo di moglie che le viene prospettato dal fidanzato, eppure “incapace di dire di no”, trascinata dagli eventi, ingenua, ma fino ad un certo punto…Perché è chiaro fin dall’inizio che l’attrazione tra le due donne è scattata al primo sguardo e tutto si sviluppa velocemente, con naturalezza, in un rapporto che, da subito, non è solo quello di una semplice amicizia femminile.

Anche l’incipit è classico, un flash back in cui Therese ripercorre l’incontro con Carol e la loro storia d’amore, mentre il suo volto traspare dietro al finestrino del taxi rigato di pioggia che la sta portando via. Molte saranno in seguito le inquadrature dietro ad un vetro, un finestrino, una vetrina, spesso opachi ed offuscati, velati, rigati di pioggia e sempre imbevuti in quegli eterni tre colori: verde, rosso, giallo.

Così, anche se sappiamo che una scena del genere sarebbe stata un tempo tagliata dalla censura, non pare fuori luogo nemmeno la dettagliata sequenza d’amore tra le due donne nell’hotel durante la loro fuga verso Ovest (e come non ripensare ad altre due celebri donne in fuga dalla violenza degli uomini come Thelma e Louise?)

Potrebbe essere solo un bell’esercizio di stile, ma Todd Haynes ha il dono di far affiorare in superficie i sentimenti umani autentici, senza timore di essere sorpassato o banale, perché l’Amore, quello autentico non potrà esserlo mai.

L’interpretazione della Blanchett è superba, un misto di eleganza di modi femminili e di sentimenti virili (interessante il ruolo dell’ex amante e migliore amica, Abby), oscillante tra la capacità di sacrificarsi per l’amore più grande, quello del genitore per un figlio, e la necessità di seguire la propria natura, perché alla lunga, il sacrificio può diventare solo fine a se stesso senza raggiungere il suo scopo e, forse, il modo migliore per non fare del male agli altri è iniziare a perdonare se stessi.

Anche i personaggi maschili ostentano, soprattutto a parole, di amare ma, di fronte allo sfolgorante, autentico, sentimento delle due donne (che, proprio perché davvero innamorate, sono molto più parche di parole) le loro paiono solo goffe esibizioni di chi non sa di cosa sta parlando.

La sceneggiatura, tratta da un romanzo del 1952 di Patricia Highsmith, guida con abilità i personaggi alla scoperta del loro destino e dei loro veri desideri, ricreando quel coinvolgimento emotivo scoperto, intenso, che ha avuto il massimo splendore nelle pellicole classiche degli anni ’30’ e ’40 a cui palesemente si ispira, ma che, finché ci sarà qualcuno che prova dei sentimenti, non potrà mai passare di moda.

Camilla Lavazza

SCHEDA FILM

  • Titolo originale Carol
  • Regia Todd Haynes
  • Soggetto basato sul romanzo The price of salt di Patricia Highsmith
  • Sceneggiatura Phyllis Nagy

Personaggi ed interpreti

  • Carol Aird Cate Blanchett
  • Therese Belivet Rooney Mara
  • Harge Aird Kyle Chandler
  • Richard Semco Jake Lacy
  • Abby Gerhad Sarah Paulson

 

  • Direttore della fotografia Ed Lachman, ASC
  • Montaggio Affonso Goncalves
  • Scenografia Judy Becker
  • Costumi Sandy Powell
  • Casting Laura Rosenthal
  • Supervisione musicale Randall Poster
  • Musica di Carter Burwell
  • Prodotto da Elizabeth Karlsen, Stephen Woolley, Christine Vachon
  • Co-prodotto da Gwen Bialic
  • Produttori esecutivi Tessa Ross, Dorothy Berwin, Thorsten Schumacher, Bob Weinstein, Harvey Weinstein, Danny Perkins, Cate Blanchett, Andrew Upton, Robert Jolliffe
  • Una produzione Karlsen / Woolley / Number 9 Films / Killer Films

In associazione con STUDIOCANAL, Hanway Films, Goldcrest, Dirty Films, InFilm

in associazione con Larkhark Films Limited

Durata 118 min

Festival di Cannes 2015: Migliore interpretazione femminile a Rooney Mara

 

 

 

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