Turismo, la Lombardia chiede provvedimento ad hoc nel prossimo decreto

LOMBARDIA - La crisi è nerissima per il turismo italiano. Detto che la priorità resta l'emergenza sanitaria, l'assessore regionale Lara Magoni chiede una task force nazionale ed europea. In Lombardia oltre 56.000 pubblici esercizi, 3.000 alberghi, 2.000 agenzie di viaggio e 7.000 strutture ricettive non alberghiere.

Lara Magoni, assessore regionale al Turismo, Marketing Territoriale e Moda, ha voluto scrivere in una lettera indirizzata al ministro Dario Franceschini e al Sottosegretario Lorenza Bonaccorsi: «Il turismo italiano – scrive Magoni – sta vivendo una crisi drammatica per il coronavirus. È necessario che il Governo, nel decreto di aprile, inserisca un provvedimento ‘ad hoc’ per sostenere un settore strategico per l’economia nazionale. I lombardi stanno affrontando con coraggio una crisi senza precedenti e sono certa che con responsabilità e impegno supereremo questo momento tragico. Una volta garantita la sicurezza sul piano sanitario, penseremo a ripartire puntando sulle nostre eccellenze, come i laghi e le montagne: sono luoghi di bellezza e di salute, in grado di assicurare facilmente il rispetto delle distanze prudenziali e perfetti per il recupero post-Covid».

 

Proposte condivise

Una serie di proposte e iniziative condivise con i componenti della Commissione Speciale Turismo e Industria Alberghiera della Conferenza delle Regioni e delle Provincie Autonome. Le soluzioni per Lara Magoni ci sono e devono essere prese in maniera urgente: “Servono interventi shock come la previsione di liquidità immediata e la creazione di una vera e propria task force nazionale ed europea dedicata al turismo. Vanno pianificati investimenti nella formazione digitale, nell’infrastrutturazione e nella programmazione promozionale sul mercato interno ed estero, anche attraverso misure di detraibilità fiscale a beneficio dei viaggiatori”.

I numeri lombardi

Interventi urgenti, dunque, richiesti a gran voce anche dagli operatori del settore. In Lombardia ci sono oltre 56.000 pubblici esercizi, quasi 3.000 alberghi, più di 2.000 agenzie di viaggio e oltre 7.000 strutture ricettive non alberghiere, alle quali si aggiungono le numerose soluzioni abitative per soggiorni turistici brevi. E sono migliaia gli addetti ai lavori che, con il loro impegno, hanno contribuito a rendere la nostra regione sempre più attrattiva.

Inaugurazione pista ciclopedonale di Limone, il 14 luglio 2018: da sinistra l’assessore trentino Gilmozzi, il ministro Toninelli, il sindaco Risatti e l’assessore lombardo Magoni.

 

Turismo driver di sviluppo

“Il turismo – spiega Magoni – è un driver di sviluppo per il territorio e la nazione. Il coinvolgimento dei territori e la formazione degli operatori saranno i capisaldi della ripartenza che presumibilmente in una prima fase vedrà protagonista il mercato domestico. La Lombardia deve ripartire dalle sue eccellenze, dalle città d’arte, dai suoi laghi, dall’enogastronomia“. “E puntare – continua – decisamente sulle montagne come luogo riabilitativo ‘naturale’ per ritemprare il fisico e il morale dopo la malattia. In tal senso, il ‘turismo active’ – sottolinea l’assessore – risponde perfettamente anche alla necessità di ‘distanziamento sociale’. Con cui dovremo convivere nel futuro”.

Le richieste al Governo

Tra le misure sottoposte al Governo vi sono: la creazione un’apposita linea d’intervento per il settore turistico nell’utilizzo dei fondi europei, costituendo un fondo speciale per il turismo per il 2021-2027. E ancora: per rilanciare il settore bisogna prevedere un ‘bonus vacanze’ per soggiorni in Italia per il prossimo anno.

“Regione Lombardia – dice Lara Magoni – ha bisogno di supporti concreti che garantiscano la tenuta economica del sistema, per essere pronti a ripartire quando le condizioni lo permetteranno”. “Nessuno – aggiunge – può essere lasciato solo”.

Gli operatori saranno i nostri primi ambasciatori

“Non dobbiamo perdere – spiega l’assessore – alcuno degli operatori che hanno contributo a rendere il turismo un attrattore strategico in questi anni”. “Saranno loro – sottolinea – i primi ambasciatori del rilancio della Lombardia e dell’Italia, non solo come destinazione turistica”. “Ma come comunità indomita – conclude Magoni – che ha affrontato con dignità la tragedia e ne è uscita rafforzata”.

 

 

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