Limoni del Garda, dal Codice sensoriale al turismo esperienziale

TIGNALE - Iniziativa dell'Accademia del Limone di Tignale per l'individuazione dei caratteri distintivi dell'agrume gardesano. Un Codice sensoriale che potrà essere la base su cui costruire nuove iniziative, dalla Dop ad azioni di marketing territoriale e turismo esperienziale. 

Sul Garda bresciano, non a caso chiamato “riviera dei limoni”, il limone è storia, mitologia, cultura, tradizione. È il racconto di una coltivazione introdotta dai francescani nel XIII secolo, che a lungo ha fatto del Garda la zona con la coltura intensiva di agrumi più settentrionale al mondo.

Il limone benacense è la narrazione di un territorio. Ideale, dunque, per promuovere e incentivare quel nuovo approccio alla vacanza che oggi chiamiamo «turismo esperienziale».

Alla luce di queste considerazioni a Tignale si sono chiesti: «Cosa abbiamo che gli altri non hanno? Su cosa puntare per una promozione innovativa, per sostenere quel turismo esperienziale che tutti chiedono?». Risposta: il limone!

Così, dopo aver creato l’Ecomuseo «Limonaie del Garda Pra dela Fam», e dopo aver costituito, in seno all’Azienda Speciale Tignale Servizi, l’Accademia del Limone, ora nel paese altogardesano hanno varato una nuova singolare iniziativa: la creazione del primo «Codice sensoriale del limone».

Un lavoro con solide basi scientifiche, cominciato con una ricerca bibliografica che ha individuato 2.400 pubblicazioni tecniche sul limone, coordinato dal prof. Luigi Odello, presidente del Centro Studi Assaggiatori e Ad dei Narratori del gusto.

Il prof. Luigi Odello mostra il bicchiere utilizzato dal panel di assaggio dei limoni. Dietro di lui Antonio Moro, presidente dell’Azienda speciale Tignale Servizi.

 

«Il Codice sensoriale del limone sarà in libro – spiega Odello -, ma soprattutto un prodotto formativo, un sistema narrativo che potrà essere la base su cui costruire nuove iniziative, dalla Dop ad azioni di marketing territoriale».

Si parte dal presupposto che il limone gardesano ha una valenza unica su scala globale. Sul Garda oggi matura una porzione infinitesimale (non più di 15 tonnellate) della produzione mondiale annua di limoni (15 milioni di tonnellate). Un milionesimo, quindi. Già questo fa del limone gardesano una rarità preziosa, su cui costruire una nuova promozione del territorio.

Il team di esperti all’opera a Tignale ha già individuato altre peculiarità interessanti. «Rilevazioni chimiche – dice Odello – ci dicono che i limoni del lago presentano maggiori concentrazioni di sostanze aromatiche chiamate “terpeni” rispetto a quelli di altre provenienze. Questo non vuol dire solo che sono più profumati ma anche, per esempio, che se utilizzo questi limoni per produrre uno sciroppo avrò bisogno di una quantità inferiore di zucchero. E sappiamo quanto questo sia oggi importante».

La limonaia del Pra’ de la Fam, a Tignale.

 

Il Codice necessita anche di schede descrittive ottenute attraverso le scienze sensoriali. Se ne è occupato un panel di assaggio composto da chef, assaggiatori, produttori, storici e sommelier che per due giorni hanno messo a confronto limoni del Garda con quelli di Amalfi e della Calabria.

Chi sono gli assaggiatori? Qui di seguito l’elenco:

Cerutti Domenico Cuoco Azienda speciale Tignale Servizi
Roncetti Silvia Agriturismo Il fondaco
Demonti Sergio Chef La miniera
Piacenza Barbara Appassionato
Bonincontri Paola Associazione culturale Librarte
Berlanda Paolo Chef Locanda Castello
Bertanza Andrea Appassionato
Demonti Bruno Sommelier
Fava Domenico Esperto di storia locale e coordinatore scientifico dell’Ecomuseo
Pasini Paolo Animatore culturale/gastronomico Cooperativa Latteria Turnaria
Lorenzi Marzia Animatore culturale/gastronomico Cooperativa Latteria Turnaria
Maffei Anna Appassionata
Cappuccini Francesco Presidente Cooperativa AgriCoop
Gandossi Fabio Proprietario Limonaia La malora (Gargnano)
Ferrero Evelyn Assessore del Comune di Tignale

 

Codice sensoriale del limone: i lavori del panel di assaggiatori.

 

Nell’ambito della ricerca sono stati realizzati anche studi genetici sulle piante coltivate nella limonaia del Prà. È stato pure individuato il bicchiere ideale per degustare il succo del limone.

E già si pensa ad educational tour, banchi di assaggio, seminari per turisti e gastronauti, vacanze esperienziali legate al limone, alla limonaia e all’ecomuseo.

«Per valorizzare questo prodotto unico – dicono il sindaco Daniele Bonassi e il presidente di Tignale Servizi Antonio Moro – e, indirettamente, per promuovere il territorio».

«In questo percorso .- aggiungono i promotori dell’iniziativa – un particolare ringraziamento va al prof. Luigi Odello, presidente del Centro Studi Assaggiatori, nonché Ad  dei Narratori del gusto, e al prof. Gian Paolo Braceschi di Good Senses, che hanno immediatamente compreso la valenza unica del limone gardesano su scala mondiale e le potenzialità che l’analisi sensoriale può rappresentare per la valorizzazione del prodotto e, indirettamente, per la promozione del territorio. Un ringraziamento particolare alla prof. Mariateresa Russo dell’Università di Reggio Calabria che sta collaborando anche attraverso il reperimento di limoni della sua zona, che saranno uniti nelle prove a quelli di Amalfi e a quelli Gardesani».

 

 

 

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