Zaia sul nuovo Dpcm: «Stop tra i comuni non ha senso. E’ lockdown totale»

VENETO - Zaia perplesso sul decreto che anticipa il Dpcm. in particolare sulla mancata deroga per i ricongiungimenti familiari il giorno di Natale e la mancata differenziazione tra piccoli centri e metropoli nel divieto di spostamenti tra comuni annunciata per il 25 e il 26 dicembre e il 1° gennaio. «Per il Veneto sarebbe una sorta di lockdown totale».

Nel consueto punto stampa in diretta, il presidente di Regione Veneto Luca Zaia ha affrontato il tema del decreto approvato nella notte dal Consiglio dei ministri che anticipa il Dpcm di domani: «Ho ricevuto questa notte alle 2.30 la bozza del Dpcm. Un Dpcm che lascia non poche perplessità.

Questo Dpcm – continua Zaia – è talmente incisivo sugli aspetti degli spostamenti che il Governo si è visto costretto ad approvare un Decreto legge. Questo Dpcm qualche guaio ce lo dà. Dal 21 dicembre al 6 gennaio non si possono fare spostamenti tra regioni. Stabilisce poi che 25 e 26 dicembre e 1° gennaio anche divieto anche spostamento tra Comuni».

Per il governatore veneto si aprono due problemi. In primo luogo la mancata ricongiunzione dei parenti di primo grado genitori-figli che non abitano nello stesso comune. In seconda battuta l’effetto di questa decisione sui territori, per Zaia, «è di fatto un lockdown totale».

«Chiaro che prima viene la salute, ma così si chiudono Badia Calavena, Badia Polesine e Ceresa e si lasciano che 4 milioni di persone che abitano in un Comune grande come una regione, vedi Roma, possano spostarsi come vogliono. Non ce l’ho con Roma, non ce l’ho con le metropoli, ma la norma non sta in piedi. Spero che in queste ore il governo riveda il Dpcm. Se il concetto è evitare gli spostamenti allora sia valido per tutti».

 

 

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