La desertificazione dei fondali del Garda

LAGO DI GARDA - La vegetazione acquatica riveste un ruolo fondamentale per la salute dell'habitat lacustre. Ma le distese verdi sommerse che c'erano un tempo stanno sparendo. L'allarme dei pescatori.

Nel Garda ci sono sempre meno piante acquatiche!”. Questo è il grido di allarme che lancia l’Unione Pescatori Sportivi del Garda (U.P.S.d.G.), al quale GardaPost fa volentieri da megafono.

Scrive U.P.S.d.G.: «Probabilmente non tutti conoscono l’importanza delle alghe lacustri ed in particolare quelle del Benaco, a loro infatti sono demandate basilari funzioni assolutamente indispensabili per la vita subacquea del lago più grande d’Italia.

“Purtroppo l’opinione pubblica non vede quello che accade sotto il pelo dell’acqua”, dice Maurizio Scarmigliati, presidente di U.P.S.d.G. “Ed è una mancanza piuttosto grave, le piante acquatiche hanno una serie di compiti irrinunciabili per l’habitat lacustre, la loro continua e costante rarefazione deve destare forte preoccupazione se si vuole preservare una vita subacquea equilibrata, biodiversificata e qualitativamente accettabile”.

Non più tardi di venti, venticinque anni fa la presenza di piante acquatiche nel nostro lago era ben più rigogliosa e come fanno notare le associazioni Apnea Club Brescia e AquaDive Verona di pescatori in apnea che fanno parte di U.P.S.d.G., si sono progressivamente diradate fino a rasentare la quasi totale scomparsa specialmente in alcune zone gardesane. I sub dell’unione pescatori sportivi ne indicano principalmente due: Lazise nella sponda veronese e la baia della Romantica in zona Manerba del Garda, sponda bresciana. In questi due tratti sono letteralmente scomparsi centinaia e centinaia di metri quadrati di alghe che fino a non molti anni fa al contrario prosperavano perpetrando al loro secolare compito di elemento indispensabile all’ecosistema Garda.

Purtroppo però, come U.P.S.d.G. ha spesso sostenuto in passato, molti si preoccupano di quanto accade sopra il pelo dell’acqua del Benaco, quasi nessuno invece si prende cura di cosa accade sotto la superficie del nostro lago. Sta di fatto che sarebbe bene che tutti prendessero coscienza della necessità della presenza delle alghe e delle imprescindibili funzioni che esse svolgono.

Tanto per cominciare forniscono nutrimento ad alcune specie ittiche, appartenenti principalmente ai ciprinidi, tra cui carpe, scardole, tinche etc.

Non solo, molte delle specie lacustri depositano le loro uova proprio tra le piante acquatiche del basso e medio fondale, le quali in cambio forniscono ai filari di uova riparo ed ossigenazione.

Uova di persico o di luccio depositate sulla vegetazione.

 

Ma non è finita, una volta schiuse le uova, gli avannotti trovano nelle piante acquatiche riparo dagli aggressori e nutrimento a loro volta.

Ne “Il Benaco” scritto dal grande studioso ed appassionato Floreste Malfer nel 1927, il famoso ittiologo veronese descrive il Garda come interamente circondato da una corona di folte piante acquatiche che ne cingeva interamente il perimetro da zero fino, talvolta, a circa cinquanta metri. Attualmente, purtroppo, la situazione è completamente diversa, per lunghissimi tratti il manto verde è completamente sparito, lasciando il posto a sparuti ciuffi su cui nei periodi di frega tinche, lucci, persici e carpe si affannano a depositare le proprie uova. Molte di queste, purtroppo, non godendo di un adeguato riparo verranno “soffocate” dal limo che smosso dal moto ondoso si depositerà sui filari di uova.

L’assenza di piante acquatiche crea anche, una carenza di ripari ai pesci che sono molto più esposti alla possibilità di essere predati da perte degli uccelli ittiofagi come il cormorano, ormai piaga conclamata per il Garda e gli ambienti acquatici in generale.

Desertifcazione dei fondali: quali le cause?

L’ Unione Pescatori Sportivi del Garda, lancia un grido di allarme per questa non felice situazione e si interroga sulle possibili cause del fenomeno. Al momento si possono fare solo ipotesi, tra cui l’immancabile riferimento al riscaldamento globale e di quello del Garda in particolare che ha visto aumentare la sua temperatura media di due gradi negli ultimi anni (ne avevamo scritto qui, ndr).

Ma una delle motivazioni fortemente indiziate potrebbe essere anche il numero sempre maggiore di piscine presenti nelle ville a lago che durante le periodiche pulizie e relativi svuotamenti potrebbero scaricare nel Garda notevoli quantità di sostanze indirizzate proprio alla non proliferazione del verde nelle vasche. Non a caso le due zone indicate dai pescatori in apnea, Lazise e Manerba, sono zone particolarmente ricche di piscine e parchi divertimento acquatici.

Anche se certamente non fattore primario non bisogna disdegnare neanche il forte aumento di volatili fitofagi quale ad esempio la folaga. Ogni esemplare di questa specie è infatti capace di ingurgitare quotidianamente notevoli quantità di piante acquatiche che oltretutto consuma mangiandone le radici e non le diramazioni, compromettendone così definitivamente la possibile ricrescita.

U.P.S.d.G. e le sue 13 associazioni del territorio Gardesano che la costituiscono ( Tr-Vr-Bs ), auspicano maggiori controlli sugli scarichi a lago ed un maggiore e più sensibile interesse da parte di tutte le autorità competenti.

U.P.S.d.G. – conclude l’associazione di pescatori – essendo parte integrata del contratto di Lago e essendo stata inserita come Ass. nell’ Osservatorio Ambientale per il Garda, appena istituito il mese scorso, darà la propria disponibilità e competenza per l’espletamento di tutte quelle azioni mirate all’individuazione delle problematiche sopra ipotizzate… ma neanche tanto».

 

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