Covid, Bertolaso: a Brescia terza ondata, intervenire immediatamente

BRESCIA - “A Brescia esiste una terza ondata. Dobbiamo intervenire immediatamente”. Lo ha detto il responsabile della campagna di vaccinazione anti-Covid della Regione Lombardia, Guido Bertolaso.

A Brescia la terza ondata

“La provincia di Brescia – ha continuato Bertolaso – ha un’incidenza, ovvero un numero di nuovi casi, doppia rispetto al resto delle province lombarde. Allo stato attuale, la situazione è sotto controllo e gestibile – rispetto all’anno scorso – in tutto il territorio regionale, tranne in provincia di Brescia. Qui siamo infatti di fronte alla terza ondata della pandemia“.

“Questo è il punto che va aggredito immediatamente. Il problema principale, soprattutto in questa provincia,  – ha sottolineato – è legato alla circolazione della variante inglese e che ha fatto aumentare di parecchio i ricoveri in ospedale e soprattutto nei reparti di rianimazione. E’ stato elevato il livello di attenzione da 3 a 4, perché le terapie intensive sono già sotto stress e per questo Areu sta già trasferendo pazienti nelle aree limitrofe”.

Vaccino, arma più efficaceBrescia terza ondata

“Passeremo – ha proseguito Bertolaso – da una logica di ‘riduzione del danno’ a quella di ‘sanità pubblica’. Non possono bastare soltanto i provvedimenti sulla circolazione, bisogna utilizzare tutte le armi a disposizione. E l’arma più efficace è il vaccino. Inizieremo dunque a vaccinare nei territori maggiormente colpiti con l’obiettivo di diminuire fortemente i casi e conseguentemente il livello di ospedalizzazione”.

Brescia terza ondataNessuna riduzione per gli over 80

“Partiremo giovedì 25 febbraio – ha ribadito – dalla provincia di Bergamo. Iniziamo dai territori di confine con la provincia di Brescia per poi spostarci nelle altre aree del bresciano. E inoltre allungheremo i tempi tra la prima e la seconda vaccinazione”. Sulle vaccinazioni agli over 80, Guido Bertolaso ha evidenziato infine che “non si ridurrà nemmeno di una unità la somministrazione dei vaccini”.

Il centro storico di Brescia con il duomo.

 

 

 

 

 

come noto, l’intera provincia di Brescia è classificata in zona “arancione rinforzata” a partire da oggi, martedì 23. Zona che viene estesa anche a 8 comuni in provincia di Bergamo e 1 in provincia di Cremona

Una zona arancione ‘rafforzata’ e la rimodulazione della strategia vaccinale sono il fulcro delle nuove misure di contenimento della pandemia da Covid, decise dalla Regione Lombardia. L’ordinanza che il presidente Attilio Fontana emanerà nella giornata di martedì 23 febbraio prevede per tutta la provincia di Brescia e per i Comuni di Viadanica, Predore, Adrara San Martino, Sarnico, Villongo, Castelli Calepio, Credaro e Gandosso (in provincia di Bergamo) e Soncino (in provincia di Cremona) una zona Arancione ‘rafforzata’.

Chiusura scuole

Si prevede la chiusura delle scuole, anche dell’infanzia e dei nidi. Si stabilisce il divieto di recarsi presso le seconde case e l’utilizzo dello smart working obbligatorio nei casi in cui è possibile. Oltre a obbligo a indossare mascherine chirurgiche sui mezzi pubblici e chiusura delle attività universitarie in presenza. Inoltre, una nuova rimodulazione del programma di vaccinazioni mantenendo quelle per gli ‘over 80’ e per le categorie inserite nella ‘Fase 1 bis’. Oltre a un uso della strategia vaccinale come strumento di contenimento della diffusione concentrandosi sui comuni più critici.

Nuove soluzioni per contrastare scarsità vaccini

“La decisione è stata presa dopo aver consultato la nostra Commissione dati, composta dai rappresentanti del mondo scientifico e in accordo con il Ministero”. Lo ha riferito nell’Aula del Consiglio regionale la vicepresidente di Regione Lombardia Letizia Moratti. “Inoltre abbiamo deciso – ha proseguito – una rimodulazione della strategia vaccinale come strumento prioritario del contenimento del contagio. In modo da prevedere o la somministrazione di una sola dose o il posticipo di sei mesi per la sua seconda somministrazione. Un’eventuale risposta positiva ci permetterebbe di avere maggiore disponibilità del vaccino che ad oggi è misura scarsa”.

Oltre a zona arancione rafforzata anche attenta sorveglianza sanitaria

“Regione Lombardia – ha sottolineato la vicepresidente – sta attuando un’attenta sorveglianza sanitaria per intervenire in modo circoscritto e preventivo sulle aree che oggi appaiono critiche, anche a causa delle varianti che si stanno diffondendo con rapidità. La strategia viene messa in campo al fine di consentire, allo stesso tempo, a quelle aree non interessate da un’accelerazione del contagio, di proseguire le normali attività”.

Concentrate le attività di vaccinazione

“Verranno infine concentrate nei limiti del possibile e delle linee guida del Ministero – ha, infine, concluso Letizia Moratti – le attività di vaccinazione. In particolare partendo dai Comuni al confine tra la provincia di Brescia e Bergamo con presenza importante di focolaio di contagio legato alle varianti e alla situazione di tensione legata alla saturazione delle terapie intensive locali”.

 

 

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