Riva: il Pd critico sulla scelta di aderire alla Comunità del Garda

RIVA DEL GARDA - Il Pd rivano critica la Giunta Santi su turismo e ingresso in Comunità del Garda: «La sindaca ha guadagnato in visibilità personale, ma nessun vantaggio concreto per la città».

«In questi primi mesi di amministrazione Santi – si legge in un posto pubblicato dal Partito Democratico di Riva del Garda – abbiamo più volte denunciato una certa illogicità di alcune azioni portate avanti dalla Sindaca. In questi giorni alcuni eventi ci aiutano ad individuare una chiave di lettura utile a trovare una logica in alcuni atti altrimenti di difficile comprensione.

In campagna elettorale il turismo doveva essere uno dei punti forti della giunta Santi, con un “Super Assessore” e un “protagonismo in Garda Trentino spa”.

I fatti hanno preso tutt’altra direzione. Perché si è scelto di entrare a far parte della Comunità del Garda (CdG), organo di mera rappresentanza e di dubbia utilità, proprio quest’anno, in piena crisi economica pandemica?

Infatti tale scelta implica il pagamento di una quota di iscrizione di 30 mila euro all’anno, risorse che sono prelevate dalla parte corrente del bilancio comunale, cioè quella parte di risorse tra le più delicate, da gestire oculatamente in quanto frutto diretto delle tasse sui cittadini rivani, la cui quantità incide sulla possibilità di diminuire o meno i tributi (si veda l’aumento Tari verificatosi guarda caso solo a Riva).

L’entrata di Riva nella CdG, ha visto un avvicendamento di cariche tra Morandi, sindaco di Nago-Torbole e precedentemente vicepresidente dell’ente per il Trentino, e la sindaca di Riva che, oltre a quest’ultima carica, ha ottenuto e sbandierato come una grande conquista la delega al turismo ricevuta dalla CdG. Peccato che il turismo sia prerogativa esclusiva delle regioni e, se serve, Garda Trentino Spa è lì a ricordarlo ogni giorno!

E proprio Garda Trentino spa, vero luogo dove si decidono le strategie turistiche, entra in questa storia di nomine e cariche. Come è noto la presidenza di questo ente è prassi venga assegnata in alternanza tra Riva (più grande centro turistico del TAA) e Arco, ma quest’anno, a sorpresa, la carica è stata “ceduta” a Nago Torbole che incassa il presidente, lasciando Riva a bocca asciutta, o almeno la città di Riva.

Infatti volendo tirare le somme di questi episodi, verosimilmente correlati, possiamo constatare – continua il PD – che alla fine Santi ha guadagnato in visibilità personale, acquisendo cariche poco utili nel concreto per la città, ma vendute alla stampa e ai cittadini come importantissimi riconoscimenti, mentre la città di Riva ci perde in soldi, prestigio nonché capacità di incidere sulle strategie turistiche locali. Altro che “protagonismo in Garda Trentino”!

Altro punto apparentemente oscuro, ma che proprio in questi giorni manifesta le logiche sottese, riguarda le partecipate, da subito attenzionate da tutta la maggioranza con episodi sgradevoli, tra cui urla scomposte durante riunioni con altri enti e pressioni pubbliche inusitate, con il fine, neanche tanto celato, di far dimettere gli amministratori in carica il prima possibile.

Tutto molto anomalo e di difficile comprensione; ma ecco che spunta la notizia, non smentita, che vuole il segretario di partito del PATT in pole position per la nomina alla presidenza in APM, perché, dice la Sindaca: “…è persona di mia fiducia e ha contribuito in misura importante all’accordo politico che ci ha consentito di vincere le elezioni.” E così ecco spiegata l’anomalia del Patto tra destra e centro territoriale, che da subito e da tutti gli osservatori interni ed esterni è stato definito innaturale e politicamente illogico; ora trova invece una sua logica nelle nomine di cui sopra, che fanno il paio con altri incarichi già affidati in altre realtà locali partecipate dal Comune e nelle voci, sempre più insistenti, che vogliono quasi tutti i protagonisti della firma del famoso patto (in alcuni casi sottoscritto contro il parere della lista stessa) “piazzati” in cariche pubbliche di rilievo e ben retribuite.

Ci auguriamo – concludono i democratici rivani – che le valutazioni dei curricula prevedano parametri e criteri di merito di altro tipo, possibilmente relativi ai compiti da svolgere nell’amministrare una società pubblica, ma alcune domande rimangono e anzi si fanno sempre più pressanti: È questo il “nuovo”? È così che si valorizza il turismo e Riva del Garda? Con quali criteri vengono assegnate cariche pubbliche così delicate per la città?».

 

 

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