Un progetto educativo di accessibilità e inclusione nella Villa Romana di Desenzano

DESENZANO DEL GARDA - Avviato alla Villa Romana di Desenzano il progetto educativo "Storie di Passioni", che si concluderà venerdì 30 luglio con una serata dedicata, seguendo il filo rosso delle “passioni” che gettano un ponte tra la quotidianità di oggi e quella del passato.

Una delle attenzioni che contraddistinguono l’operato della Direzione regionale Musei Lombardia è rivolta all’accessibilità: solo attraverso il superamento delle barriere architettoniche, cognitive e sensoriali è possibile garantire la piena fruibilità del patrimonio culturale a tutti i visitatori.

È in tale ottica che, nel corso degli ultimi mesi, il personale di accoglienza e vigilanza ha ricevuto una formazione specifica promossa dalla Fondazione Paideia al fine di promuovere la cultura dell’accoglienza e dell’inclusione, dal punto di vista innanzitutto relazionale e comunicativo, dei visitatori con disabilità.

All’interno di questo quadro complessivo, a partire dallo scorso autunno è stato avviato alla Villa Romana di Desenzano del Garda il progetto educativo Storie di Passioni, in collaborazione con la Cooperativa Sociale Agespha Onlus di Bussolengo (VR) e incentrato sul tema della casa.

Il fine è quello di facilitare l’integrazione delle persone con disabilità in tutti i campi della vita sociale, favorendone il pieno sviluppo e l’autonomia da un punto di vista non soltanto fisico ma anche cognitivo e quindi culturale.

L’area archeologica della Villa ha aperto le sue porte a tre donne, RoxanaErica e Giovanna, che hanno trovato qui un ambiente di dialogo, confronto e partecipazione. Le tre protagoniste convivono nell’appartamento semi-protetto Iris, frutto di un progetto di inserimento per la disabilità lieve della Cooperativa Sociale Agespha che ha come finalità l’accoglienza e la gestione di una vita quotidiana e sociale autonoma.

Vivere la casa è un’esperienza che coinvolge le ragazze in prima persona, ma diventa anche l’occasione di confrontarsi con la vita casalinga ai tempi della Villa e di scoprire la quotidianità dei suoi antichi proprietari.

Il progetto si sviluppa su un parallelismo tra presente e passato attraverso tre tematiche individuate delle ragazze stesse sulla base delle loro inclinazioni e passioni.

Roxana ama la musica: ha portato in Villa la sua chitarra e ha suonato nello spazio silenzioso e privato del viridarium, dove in antichità si sentiva il solo rumore dell’acqua del ninfeo. In Villa ha scoperto i mosaici che raffigurano strumenti e il significato che veniva attribuito alla musica.

Erika ha scelto il tema della bellezza e della cura di sé. Lo spazio dedicato a questo erano le terme. Anche gli uomini e le donne del passato erano attenti al loro aspetto e avevano una trousse molto simile alla sua.

Giovanna, invece, preferisce stare in salotto, rilassarsi, guardare la televisione o ascoltare la radio. Il triclinium era il luogo della Villa in cui i proprietari accoglievano ospiti e offrivano loro un ricco banchetto, consumato da sdraiati e accompagnato da musica, danza e spettacoli.

Obiettivo del progetto è stato quello di rendere il museo un luogo familiare, di cui tutti abbiamo responsabilità. Ma un’altra finalità è stata quella di fare del percorso museale occasione per sostenere la creatività, l’autonomia, la socialità e la collaborazione, accrescendo nello stesso tempo la consapevolezza di quanto sia articolata la società in cui vivono.

Avviato nel corso del mese di maggio, Storie di passioni si concluderà venerdì 30 luglio con una serata dedicata. Le protagoniste avranno modo di raccontare la loro esperienza e di condividere con il pubblico uno sguardo nuovo sulla Villa Romana, seguendo il filo rosso delle “passioni” che gettano un ponte tra la quotidianità di oggi e quella del passato.

L’incontro segnerà un compimento ma anche un nuovo inizio: il progetto vuole essere un modello replicabile e segnare lo stile di altre azioni future dei musei afferenti alla Direzione regionale.

Il progetto Storie di passioni aderisce alla IX Edizione della Biennale Arteinsieme 2021 – Cultura e culture senza barriere, promossa dal Museo Tattile Statale Omero – TACTUS Centro per le Arti Contemporanee, la Multisensorialità e l’Intercultura, in collaborazione con la Direzione Generale Educazione, Ricerca e Istituti Culturali – Servizio I – Centro per i Servizi Educativi (Sed), e con Direzione Generale Creatività Contemporanea e la Direzione Generale Musei – Servizio II – Sistema Museale Nazionale del Ministero della Cultura.

 

www.museilombardia.cultura.gov.it

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