Non sarà facile. In finale ci sono le ragazze imbattibili di Cina e Germania e i forti equipaggi di Olanda, Polonia e Australia.
Diciamo subito che già l’approdo alla finale è un risultato straordinario ottenuto dal quattro di coppia femminile di Valentina Iseppi, Alessandra Montesano, Veronica Lisi e Stefania Gobbi. Una formazione che nelle eliminatorie, dopo essersi alternata al comando con l’Australia, ha chiuso alle spalle della barca Aussie per soli 77 centesimi agguantando una finale in cui l’Italia torna dopo 37 anni (mancava dalle Olimpiadi di Los Angeles 1984).
Le dichiarazioni di Gobbi, Lisi, Montesano e Iseppi
Stefania Gobbi: “Siamo contente per questa finale olimpica, volevamo mettere una pietra importante nella storia di questa specialità, che per tutte noi quattro è stata il battesimo in campo internazionale da Junior. Ci credevamo molto, sapevamo che le avversarie sarebbero partite forte ma noi eravamo concentrate a fare la nostra gara, e infatti dopo i 500 metri ho sentito la nostra barca venire fuori, e prendere quel passo decisivo per arrivare dove siamo arrivate. C’era un po’ di tensione, ma siamo state molto brave a gestirla, adesso godiamoci questo momento, poi pensiamo a cosa ci attende”.
Veronica Lisi: “Rispetto al caldo insostenibile della batteria, oggi c’era un po’ più di ventilazione e questo ci ha aiutate. Personalmente soffro le condizioni come quelle trovate nel corso della prima, ed avere un po’ di ossigeno in più oggi è stato importante. In batteria infatti non ero riuscita a cambiare marcia, mentre oggi è stata un’altra cosa, sono riuscita a gasare me e le mie compagne, incitandole anche in inglese per far capire alle avversarie che eravamo a giocarcela e ci credevamo. L’ultima parte di gara è stata più dura, ma l’obiettivo lo abbiamo raggiunto lo stesso, quindi iniziamo a pensare alla finale, non prima però di aver assaporato il raggiungimento della finale olimpica”.
Alessandra Montesano: “Siamo state molto lucide, eravamo consapevoli che anche gli altri cinque equipaggi erano lì per fare la gara della vita, e noi miravamo a tenere maggiormente sotto controllo Gran Bretagna e Nuova Zelanda, mentre non ci aspettavamo che l’Australia avrebbe potuto disputare una gara così forte. Le nostre lucidità e compattezza hanno fatto la differenza, così come l’essere serene in partenza. La tensione c’era eccome, ma l’abbiamo allentata nel migliore dei modi, sia a terra che durante il riscaldamento, ed infatti siamo arrivate in partenza tranquille, cariche e sicure nei nostri mezzi. Credevamo in noi, non abbiamo mai rincorso bensì abbiamo fatto il nostro, sfruttando le buone chance che sapevamo di avere. La testa anche ha fatto la differenza, c’era vento contro e al via abbiamo capito che la gara sarebbe durata più del preventivato, ma abbiamo gestito tutto. Questa finale è un risultato storico del quale sono molto contenta, ma prevalentemente sono contenta perché ho visto la crescita del nostro percorso assieme, che ci ha portate fino qui”.
Valentina Iseppi: “Rimarco quanto ha dichiarato Stefania, sono felice perché tutte siamo legate particolarmente al quattro di coppia e questa finale è un risultato straordinario. La pressione al via rispetto alla batteria era diversa, questa gara era un dentro o fuori, mentre la prima gara ci era servita per rompere il ghiaccio. Abbiamo gestito bene sia la tensione che tutta la regata, è andata molto bene e adesso non vediamo l’ora di disputare la finale”.
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