La famiglia di Umberto spiega perchè con non si costituisce parte civile

SALO' - Oggi al via il processo per la morte dei due ragazzi. I familiari di Umberto Garzarella, in relazione alla tragica vicenda che li vede coinvolti, intendono precisare alcune questioni. 

Riportiamo le precisazioni diffuse dall’avvocato Raimondo Dal Dosso, legale della famiglia dei 36enne travolto e ucciso nel lago di Garda, assieme alla 25enne Greta Nedrotti, lo scorso 19 giugno.

«In questa tragica e triste vicenda – scrive Dal Dosso – parlare di denaro è riduttivo e fuorviante. Nessuno può dirsi soddisfatto o contento della definizione monetaria. Vi è da dire che Mannheimer (Compagnia Tedesca che assicura il motoscafo Riva Aquarama), rappresentata in Italia dall’avvocato Stefano Stoppani di Verona, ha cercato di comportarsi meglio possibile. L’avvocato Stefano Stoppani ha posto in essere un comportamento corretto e comprensivo. Certo è che, come detto, il risarcimento  non può considerarsi satisfattorio, Umberto non c’è più! Né la famiglia, né tantomeno l’avvocato Raimondo Dal Dosso possono definirsi contenti.

La famiglia di Umberto ha preferito non trovarsi impegnata, come Parte Civile, nel procedimento penale, in quanto l’istruttoria sviluppata egregiamente dalla Procura aveva pienamente chiarito la dinamica della vicenda. Quindi la Parte Civile non avrebbe portato nulla di nuovo.

Dopo aver attentamente esaminato le risultanze istruttorie, i familiari di Umberto hanno preso questa decisione, che non ha assolutamente il significato di rinunciare a chiedere giustizia per Umberto e Greta, ma che riguarda, più precisamente, il porre in essere una serie di iniziative che non rendano inutile la morte dei due ragazzi.

La famiglia di Umberto preferisce quindi dedicare, ad altre iniziative, che si augura tutti Voi vorrete sostenere,  le proprie energie morali e materiali, in particolare per:

a) integrazione della normativa nautica, paragonandola al Codice della Strada. Si solleciterà l’intervento di Parlamentari

b) limitazione della potenza dei motoscafi sul lago. E’ di tutta evidenza che una limitazione della potenza dei motoscafi in navigazione potrebbe ridurre i rischi sul lago, proteggendo anche l’ambiente

c) affrontare il problema dei noleggi – spesso vengono noleggiati motoscafi a guida senza patente nautica, a persone che si improvvisano naviganti, senza che venga fornita loro adeguata, seppur breve, istruzione

d) far capire che, gli sbagli in Italia si pagano e che non ci si può rifugiare attraverso le maglie di una giustizia, a volte troppo permissiva

La famiglia di Umberto si farà portavoce di ulteriori problematiche relative alla navigazione, sottoponendo tali questioni agli Organi competenti: Parlamentari, Autorità di Bacino, Forze dell’Ordine (Guardia Costiera, Carabinieri, Guardia di Finanza ecc.).

Tanto si ritiene opportuno precisare – conclude l’avvocato Dal Dosso – in quanto, in queste settimane, sono emerse innumerevoli versioni circa le decisioni dei familiari di Umberto e, con questa comunicazione si vuole precisare, che chiunque pensi che la vicenda si possa definire solo a livello monetario, si sta sbagliando enormemente. I familiari di Umberto faranno in modo che quanto accaduto possa servire per rendere il Lago più sicuro e più vivibile per le generazioni future».

 

 

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