“Archeocaccia… al tesoro” al Museo Rambotti

DESENZANO - Una caccia al tesoro preistorica all'interno del Museo Civico Rambotti: la "Archeocaccia" si svolgerà lunedì 3 gennaio 2022 ed è rivolta a ragazzi e ragazze tra i 6 e gli 11 anni.

Indizi da cercare, misteri ed enigmi da risolvere, reperti da svelare, per una ricerca all’interno delle sale del Museo desenzanese, dove si conserva uno straordinario patrimonio archeologico dell’età del bronzo che documenta il vasto e complesso processo di insediamento palafitticolo sulle sponde del lago di Garda e nei bacini inframorenici.

Una visita al Museo permette di approfondire i diversi aspetti della vita nell’età del bronzo: dalle abitazioni all’aratro del Lavagnone ( il più antico reperto di questo tipo del mondo, risalente al 2000 circa a.C.) dall’agricoltura alla ceramica, dalla metallurgia agli ornamenti all’alimentazione e alle lavorazioni artigianali (selce, osso, corno). All’interno del Museo sono esposti reperti provenienti dal sito palafitticolo del Lavagnone.

L’Archeocaccia… al tesoro sarà dunque l’occasione per avvicinarsi alla scoperta di questo patrimonio.

Prenotazione obbligatoria: primo turno 14:30 – secondo turno 16:30.

Per info e prenotazioni: [email protected] o 3389336451.

 

Il Civico Museo Archeologico “Rambotti”

Il Civico Museo Archeologico di Desenzano del Garda, intitolato a Giovanni Rambotti, è stato inaugurato nel 1990 e riallestito nel 2011. L’idea di istituire un museo archeologico dedicato alla preistoria del lago di Garda era già maturata agli inizi degli anni ‘80 del secolo scorso in seguito agli importanti risultati conseguiti con gli scavi condotti da R. Perini al Lavagnone e alla clamorosa scoperta di un aratro; al recupero di materiali raccolti da appassionati locali nelle numerose palafitte sommerse lungo le rive meridionali del lago; alle sistematiche raccolte di superficie effettuate sempre al Lavagnone in occasione delle periodiche arature; all’attività del Gruppo Archeologico di Desenzano (G.A.D.) e del gruppo “La Palafitta”, che con assidue prospezioni del territorio di Desenzano e di Lonato, andava rivelando per la prima volta l’esistenza di numerosi siti del Mesolitico sparsi nell’area dell’anfiteatro morenico benacense.

Il nuovo percorso espositivo prevede una sezione iniziale dedicata alle fasi più antiche di occupazione del territorio di Desenzano (Paleolitico, Mesolitico e Neolitico). Il percorso prosegue con una sezione in cui vengono illustrate le attività artigianali dell’età del Bronzo, con un approfondimento dedicato all’agricoltura. Ampio spazio è dato al tema delle palafitte, entrate a far parte nel 2011 della Lista Patrimonio Mondiale UNESCO con il sito seriale transnazionale “Siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino”, che comprende 111 villaggi preistorici palafitticoli distribuiti fra Francia, Svizzera, Germania, Austria, Italia e Slovenia.

Gli abitati palafitticoli italiani iscritti sono situati in Lombardia, Veneto, Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige. Tra i siti lombardi è presente anche l’abitato palafitticolo del Lavagnone ai cui scavi e reperti è dedicata una intera sala del Museo. Un’altra sala ospita i materiali della collezione dell’avv. Mosconi, sempre provenienti dal Lavagnone, e importanti reperti da altri insediamenti palafitticoli del territorio gardesano. All’esposizione dei materiali si affiancano numerosi pannelli didattici e un totem interattivo in cui sono illustrati i principali rinvenimenti archeologici dell’area gardesana.

 

 

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