Candidatura a progetto Life per salvare il carpione dall’estinzione

LAGO DI GARDA - La Comunità del Garda, ente capofila, ha presentato la candidatura ad un bando europeo Life per un progetto di salvaguardia del carpione, specie endemica ed esclusiva, simbolo del Garda.

Progetto di recupero e tutela del Carpione (Salmo carpio): il lago bussa ancora alla porta dell’Europa.

Lo fa tramite la Comunità del Garda, che ha ufficialmente avanzato la candidatura ad un bando europeo Life di un progetto per la salvaguardia di questa specie endemica ed esclusiva (vive solo nel Benaco e in nessun altro luogo al mondo), un tempo abbondante ma da un trentennio a questa parte in forte sofferenza, tanto da essere inserita nella red list internazionale come specie a forte rischio estinzione.

Il medesimo progetto di salvaguardia era stato in passato già proposto da Regione Lombardia, ma sempre bocciato dall’Unione Europea. Ora però le cose sono cambiate. «L’Ue – spiega Filippo Gavazzoni, vicepresidente della Comunità del Garda e coordinatore del progetto – lo bocciava perché privo dell’indispensabile requisito di replicabilità. Ma il Carpione vive solo nel Garda, ovvio che il progetto non fosse replicabile altrove».

Ora il criterio delle replicabilità è venuto meno, così il territorio ci riprova. Il progetto, «redatto con solide basi scientifiche dal centro Graia (www.graia.eu), che conta ittiologi di altissimo livello – dice Gavazzoni -, prevede interventi per 1,7 milioni di euro».

Carpione avannotti
Avanotti di carpione nella vasche della Troticoltura Foglio di Ponte Caffaro.

 

Il LIFE-Carpione si pone l’obiettivo di ripristinare determinate zone di frega di questo salmonide (un tempo, quando non c’erano paramassi e strade, le creavano i versanti montuosi franando nel lago).

Verranno quindi calate sui fondali uova embrionate di Carpione, provenienti dallo stabilimento ittiogenico che da anni lo mantiene vivo in cattività, monitorando successivamente la schiusa, attraverso l’utilizzo di droni subacquei.

Contestualmente saranno recuperate e rimosse le “reti fantasma” in profondità, che spesso sono inutili trappole mortali per moltissime specie ittiche, andando anche a contenere specie alloctone invasive.

In primavera sapremo se la candidatura sarà accolta. In tal caso il progetto potrà essere finanziato dall’Europa al 60%. Al resto ci penserà il territorio, con quote economiche e fornendo personale.

È il territorio, e non più Regione Lombardia, anche a proporre la candidatura al Life, avanzata dalla Comunità del Garda, capofila del progetto, che comunque conta ancora sul sostegno di Lombardia e Veneto, associazioni di pesca e di categoria e, soprattutto, dei paesi rivieraschi.

Aggiunge Gavazzoni: «Tutti i 26 Comuni del lago hanno risposto positivamente alla richiesta di cofinanziamento. Un intero territorio che manda un messaggio chiaro all’Europa, chiedendo aiuto per salvare questa specie simbolo».

Conclude Gavazzoni: «La Comunità del Garda sarà capofila di progetto, dimostrando ancora una volta l’importanza del suo ruolo di coordinamento a servizio del Garda, forte come detto dell’appoggio concreto di tutte le amministrazioni gardesane e della Regione Lombardia che ha cofinanziato in modo importante, insieme al supporto di Regione Veneto e di molte associazioni di pesca sportiva, associazioni di categoria, AGS e Garda Uno, Gardaland Sea-Life e altri».

Se sarà selezionato il progetto avrà una durata di 4 anni e potrà dare il via ad attività propedeutiche anche per futuri progetti di tutela dell’habitat, visto anche il sostegno di tante realtà legate alla pesca.

Carpione del Garda
Un esemplare adulto allevato in cattività.

 

 

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