A Salò rivive il mito del Circuito del Garda

SALO' - Sabato 29 ottobre si celebra il «centenario più uno» di una corsa leggendaria. Partenza e arrivo in piazza della Vittoria, con transito sulle mitiche Zette. In programma anche una «Tenzone d’estetica dannunziana».

Il Circuito del Garda ha segnato la storia della città di Salò durante il XX secolo, distribuendo in tre periodi storici diversi 15 edizioni, la prima il 22 maggio 1921, l’ultima l’8 maggio del ‘66.

Sul circuito salodiano, che per il Garda era un po’ come il gran premio di Montecarlo per la Costa Azzurra, si sono sfidati, infiammando le folle, i più grandi nomi dell’automobilismo, piloti che sono entrati nella leggenda: da Tazio Nuvolari ad Alberto Ascari, da Jonathan Williams a Guido Meregalli.

Ora si fa memoria di questa epopea del motore e Salò torna, per un giorno, capitale dell’auto d’epoca. Sabato 29 ottobre, ricorda l’assessore allo sport del Comune di Salò, Aldo Silvestri, “concluse le verifiche sul Lungolago di Salò, si svolgerà la gara di regolarità, interamente disputata sul circuito approntato a Salò sullo storico tracciato delle Zette, dove dal 1921 al 1966 si sfidarono grandi campioni e vetture d’eccezione, da ripetere più volte per un totale di 40 prove suddivise tra il classico “Circuito del Garda” – al mattino – e la “Coppa dell’Oltranza” di dannunziana memoria, nel pomeriggio”.

Circuito del Garda, il passaggio in via Brunati.

 

Per Andrea Maggioni, presidente dell’associazione di commercianti Salò Promotion “sarà un momento importante per la nostra Città e per il commercio, essendo presenti 50/60 autovetture degli anni ’10 e ’20 con pezzi dal valore milionario”.

Terminata la gara di regolarità le vetture si trasferiranno nel centro storico di Salò, dove si terrà una “Tenzone d’estetica Dannunziana”: un concorso statico dal titolo “L’automobile è Feminile”.

Ripetendo la formula di successo dello scorso anno, saranno assegnati tre premi, oltre a quelli di categoria: una giuria di sole donne giudicherà la vettura che più si identifica con “l’automobile è feminile”, come decretò Gabriele D’Annunzio; una giuria di esperti valuterà la vettura che abbia “in cuore e l’arte e l’ardimento”, valori dannunziani; infine una giuria popolare voterà la vettura che più appartenga al “culto della bellezza”.

Le auto sosteranno in centro storico per alcune ore al fine di consentire a tutti gli appassionati di osservarle e fotografarle.

Infine il trasferimento per le premiazioni al Vittoriale degli italiani, a Gardone Riviera.

 

Sono passati esattamente cento anni dal quel 1921 in cui prese avvio il Circuito del Garda, percorso cittadino con partenza e arrivo a Salò, che appassionò tre generazioni di bresciani. Sul tracciato fatto di curve impegnative e discese audaci si cimentarono negli anni Venti assi del volante noti anche al grande pubblico: il mantovano volante Tazio Nuvolari, la baronessa Maria Antonietta Avanzo, amici di Gabriele d’Annunzio che viveva poco lontano, Ernesto Maserati pilota e ingegnere che con i fratelli fondò la casa del Tridente.

Perché i bolidi tornassero a percorrere i temibili tornanti delle Zette si dovette aspettare il 1948. Sono questi gli anni in cui sulle strade gardesane, fra asfalto e scorci lacustri, corrono Nino Farina che con la Ferrari trionfa a Salò un anno prima di diventare il primo campione del mondo di Formula 1 e Alberto Ascari che gli succederà nell’albo d’oro nel 1952 e 1953.

Infine gli anni Sessanta che, tra le polemiche sulla chiusura della strada gardesana e nuove esigenze di sicurezza, videro il battesimo del nuovo tracciato che attraversava l’intero lungolago cittadino.

Circuito del Garda: passaggio sulle Zette.

 

 

 

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