Il Giardino di Dallas: per un “ritorno al futuro” in punta di piedi

TOSCOLANO MADERNO - Richiodata e riaperta una vecchia falesia a Toscolano Maderno, "fra le più belle e tecniche del bresciano". Ce ne parlano i ragazzi di Gardaclimbing.

Mal contati sono trentacinque anni. Nell’anno Domini 2022/quasi23 – abituati a consumar mondi alla velocità dello scroll – 35 anni paiono un’eternità.

Ma di certo trent’anni eterni davvero non sono; per accorgercene è sufficiente “pensare come una montagna” anzi, in questo caso, come la falesia. Secoli di lavorio di roccia e ghiacciaio per “dare alla luce” (…l’esposizione a sud est) una parete così: “splendida”, “verticale e molto liscia ( cit. Andrea Gennari Daneri -CEO Pareti). Un muro dritto senza strapiombo alcuno.

Ripercorriamoli al volo questi non eterni trent’anni: la falesia è collocata all’interno di alcune proprietà private (a un terzo della parete, muovendo da sud, una croce incisa ne indica i confini) e delimita al basso il piede della Cingla, la parete che sorregge e fascia – per l’appunto “cinge” – i valloni pensili che sono la faccia a lago del Pizzocolo. La località si chiama Seasso e ci si arriva da Sanico, ultima frazione che si incontra salendo al monte da Montemaderno .

La falesia venne attrezzata (e poi pubblicata) da S.Zizioli e F.Magri nella guida Arrampicate nel Bresciano (Dalla Maddalena alla Val Salarno) -Edizioni Mediterranee, Collana Sport e Natura (1988) con il nome “Il Giardino di Dallas” ed è quindi il primo luogo dove si è arrampicato su quella che oggi è conosciuta come “Parete di Sanico”.

Questa la descrizione targata ‘88: “Per un’arrampicata ad altissimo livello sia dal punto di vista tecnico/interpretativo che atletico”. Cinque tiri in tutto: tre 7b – un 7b/c – un tiro gradato “? – itinerario non ancora risolto”.

Quali ostacoli oltre il grado? “La falesia è per ora accessibile attraverso un passaggio privato (cancello con lucchetto) accordato solo agli autori del testo. In attesa di una sicura soluzione si prega di voler contattare telefonicamente gli autori stessi che saranno ben lieti di accompagnare gli eventuali interessati”

Grado alto più rogne di accesso condannano la parete al destino-di-fatto di palestra privata, sebbene dal punto più vicino di parcheggio disti solo 10minuti.

La falesia viene riedita nel 1996 (giugno) in Arrampicate Sportive e moderne tra Bergamo e Brescia. 99 falesie di R. Cappuccaiti, E.Pesci, B. Quaresimini, B.Tassi , Edizioni Versante Sud, Milano 1996 con seguente descrizione: “fra le più belle e tecniche del bresciano. La chiodatura è a spit del 10, vecchia. L’arrampicata estremamente delicata e continua su alte difficoltà“.

Per accedere contattare direttamente l’apritore – di cui viene indicato il numero di telefono cellulare (…altri tempi!) – poiché“ubicata in territorio privato è difficilmente accessibile”; il sottotesto implicito è dunque il seguente: sappiate che esiste ma è meglio di no, anche perché nel frattempo sono passati dieci anni – “chiodatura vecchia” – e parte del materiale rimasto in parete ( corda fissa) è esplicitamente indicato come “marcio”.

Nei decenni che trascorrono però il mondo all’intorno al Giardino nel frattempo si muove e la periferia di Dallas inizia a popolarsi: Leonardo Dagani per primo intuisce il potenziale del luogo (un paio di vie lunghe), che Stefano Michelazzi  lancerà definitivamente (sei vie lunghe) seguito dai Bonesi & Co. (altre sei vie lunghe).

Il brulicare all’intorno per contrasto fa rilucere ancora di più il deserto in cui versa il Giardino, che lentamente assume agli occhi di tutti le sembianze di delitto perennemente in corso; la sinistra presenza in parete delle corde fisse ultra ventenni  ormai “marcite” diventa per tutti intollerabile.

Come sciogliere il sortilegio che incantava e sequestrava Il Giardino di Dallas? Come mettervi mano senza indispettire gli dèi della montagna ed i guru apertori?

Dopo trent’anni di oblio una congiunzione di stelle favorevoli ha posto Ivan (Maghella) e Saverio (Sodero) sulla traccia della passione per il progetto: sfatare il Giardino di Dallas e, con tutte le cautele del caso, “rimettere in circolo” questa falesia straordinaria che seppur collocata in proprietà privata rappresenta un patrimonio notevole per la comunità degli arrampicatori.

Grazie alla loro pazienza, esperienza e determinazione sono partiti da nord i lavori di ripristino e ampliamento del muro storico Magri/Zizioli con il supporto del materiale fornito da Gardaclimbing.

In parallelo all’azione sul muro avviata da nord un altro storico frequentatore del sito, Leonardo Dagani, ha avviato partendo da sud la chiodatura del piccolo avancorpo roccioso che separava il muro Magri/Zizioli dal punto di attacco delle vie lunghe di Michelazzi, facendo emergere un sottosettore tutto nuovo in cui son affiorati anche alcuni sesti gradi (qui Gardaclimbing ha donato solo le soste) e che si spinge fino ad oltre la grotta in forma di ogiva che delimita il muro storico.

La falesia così intesa conta ora ben 20 tiri e dato il potenziale del muro di sicuro il loro numero aumenterà ancora. Le relazioni di quanto c’è e ci sarà la trovate come sempre su Gardaclimbing.it che nel frattempo si sta riorganizzando.

Sebbene la più parte del sortilegio sia stata sciolta tutti debbono sapere che un incantesimo ancora incombe sul Giardino, ma il suo realizzarsi dipenderà dai frequentatori del sito non meno che dai suoi proprietari.

Il fatto che Il Giardino si collochi in sedime privato impone ai climbers un approccio rispettoso a tutto il contesto in cui si trova il severo muro. Si dovrà in ogni modo evitare di arrecare inutile disturbo ai frontisti proprietari del sito evitando ad esempio il parcheggio selvaggio lungo la strada che porta a Seasso; evitare l’accesso alla parete al di fuori dall’ampio e ben segnato sentiero (seguire cartelli, ometti e corde fisse); l’auspicio sarebbe anche che si eviti il casino fine a se stesso: sul Garda di falesie così, tornate al futuro dal 1988, ve ne sono ben poche e sarebbero da custodirsi con zelo in eccesso anziché in difetto.

La proprietà altrui del sito, la maestà del luogo ed il tipo di arrampicata richiesta necessitano insomma che ci si addentri comunque “in punta di piedi”: gli dei della montagna, i proprietari del bosco e gli storici guru vi osservano!

Scaldate dunque i piedini e buon divertimento.

Firmato: Gardaclimbing e soci

Altre info qui: www.gardaclimbing.it/settore/giardino-di-dallas/

 

 

 

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