Il nuovo allestimento della Casa d’Arte Futurista Depero

ROVERETO (TN) - Dieci piccole sculture giocattolo accolgono il pubblico in quello che fu l’ingresso originario del museo Casa d’Arte Futurista Depero.

L’allestimento permanente, nel quale le opere di Depero vengono esposte a rotazione, si arricchisce dei Giocattoli futuristi di Lino Sgaravatti, in occasione dei trent’anni dalla scomparsa. Recentemente acquisite dal Mart, le sculture dialogano con l’immaginario di Fortunato Depero attraverso una serie di fotografie realizzate negli anni Venti.

Tornano in mostra anche i celebri Martellatori e si rinnova la sezione dedicata a Depero e il Trentino.

A Rovereto a dieci minuti dal Mart si trova la Casa d’Arte Futurista Depero (www.mart.tn.it/visita-casa-depero), ideata dal grande artista di cui porta il nome. Vero pioniere del design contemporaneo, Fortunato Depero curò personalmente ogni dettaglio: i mosaici, i mobili, i pannelli dipinti. Alla base un progetto dissacrante e profeticol’abbattimento di ogni gerarchia nelle arti. Roveretano, Depero morì poco dopo l’apertura della Casa, inaugurata nel 1959.

Dopo un complesso e decennale restauro, curato dall’architetto Renato Rizzi, è cominciata la seconda vita della Casa Depero. Gli accurati lavori hanno permesso il recupero delle zone originali progettate dall’artista, completandole con due nuovi livelli ispirati direttamente al gusto di Fortunato Depero. Affidata al Mart di Rovereto, la Casa riapre nel 2009, anno del centenario del Futurismo.

Da allora il museo ha periodicamente rinnovato l’allestimento permanente; organizzato attività per le scuole e i gruppi; progetti per famiglie, per le persone con bisogni specifici e per il pubblico generico; incontri, eventi e preziose mostre tematiche che hanno sottolineato la considerevole eredità del Futurismo, confermando la contemporaneità di Depero.

A Casa Depero si possono ammirare alcuni dei 3000 oggetti lasciati dall’artista alla città: dipinti, disegni, tarsie in panno e in buxus, grafiche, giocattoli, mobilidisegni, locandine, collage, manifesti, prodotti d’arte applicata. Le opere sono rappresentative di tutto l’arco dell’intensa attività dell’artista, dalle sperimentazioni del primo Novecento alle commissioni pubbliche degli anni Cinquanta.

Con il nuovo allestimento torna a essere esposta una delle opere più iconiche e simboliche dell’artista roveretano: la serie dei Martellatori costituita da otto pezzi in legno verniciato risalenti al 1923, andati perduti e ricostruiti nel 2000.

All’ultimo piano, la sezione Depero e il Trentino chiude la mostra esplorando il legame tra l’artista e il suo territorio: è qui possibile ammirare il collage Visioni dell’Alto Adige risalente al 1937 e il dipinto a olio su tela Proiezioni crepuscolari, realizzato nel 1926.

Lino Sgaravatti, Pinguino
Lino Sgaravatti, Pinguino, 1930 Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto. Donazione eredi dell’artista.

 

Focus: i giocattoli futuristi di Lino Sgaravatti

Da poco entrate nelle collezioni del Mart grazie alla donazione degli eredi dell’artistadieci piccole sculture giocattolo di legno dipinte a olio realizzate da Lino Sgaravatti (1906 –1993) diventano protagoniste di un prezioso focus espositivo. Nello spazio che fu l’ingresso originario della Casa d’Arte Futurista, le sculture dialogano con una serie di fotografie dei giocattoli di Depero.

Ritenute a lungo disperse, furono esposte all’inizio degli anni Trenta in diverse mostre organizzate dai futuristi. La prima tra queste, 7 Futuristi padovani inaugurata da Filippo Tommaso Marinetti nel gennaio del 1931 a Padova, segna il debutto del giovane Sgaravatti con il gruppo d’avanguardia della sua città, fortemente influenzato da Fortunato Depero, allora da poco tornato dall’America.

L’influsso dell’artista trentino si riscontra soprattutto nei giocattoli di Sgaravatti.

Come è noto, nella prima metà degli anni Venti Depero è autore di alcuni giocattoli sintetici di cui restano rari originali e fotografie di grande formato realizzate negli stessi anni. Si tratta di fotografie in alcuni casi mai esposte se non in occasioni storiche di grande importanza, come la Biennale di Monza del 1923 o la Mostra di Arti decorative ed industriali moderne di Parigi del 1925.

Oggi, nel trentesimo anniversario della morte di Sgaravatti, alcuni dei suoi giocattoli dialogano per la prima volta con le fotografie dei giocattoli di Depero.

Tra le sculture esposte si può ammirare una serie che riproduce protagonisti dei fumetti americani, popolari nell’Italia degli anni Trenta grazie al Corriere dei Piccoli.

Vi sono poi ritratti grotteschi di figure istituzionali, di professioni varie, di personaggi del melodramma. Tra questi un carabiniere in divisa, una colorata guardia svizzera e un uomo impegnato in una serenata. Completano l’esposizione due sculture dedicate agli animali e la riproduzione di un nativo nordamericano dai vestiti variopinti.

Al tema del giocattolo si ricollega anche il grande plastico sulla città di New York 1929 Drama realizzato da Gaetano Cappa, fantastica ricostruzione tridimensionale della metropoli americana così come Depero l’aveva vista e decifrata. Meta-oggetto futurista, scenografia miniaturizzata fatta in gran parte di materiali riciclati, sottolinea il legame di Depero con il teatro e con il cinema, attraverso luoghi iconici della Grande Mela.

Casa d'Arte Futurista Depero
La Casa d’Arte Futurista Depero (foto tratta dal sito del Mart)

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