Nuove norme per i florovivaisti lombardi

LOMBARDIA - Approvate modifiche per il comparto, che vale 600 milioni di euro. Un tavolo di confronto con le associazioni di categoria definirà i prodotti che potranno essere commercializzati.

Nuove norme per gli operatori agricoli e florovivaistici lombardi per tutelare piccole imprese agricole e garantire maggiori opportunità di scelta ai consumatori in un regime di libera concorrenza, coerentemente con l’evoluzione del mercato e della domanda.

È l’obiettivo della proposta di modifica alla legge regionale n.31/2008 (“Testo unico delle leggi regionali in materia di agricoltura, foreste, pesca e sviluppo rurale”) approvata dal Consiglio regionale nella seduta di oggi (53 favorevoli, 3 contrari e 3 astenuti). Un testo presentato in Aula dalla relatrice Claudia Carzeri (Forza Italia) e sostenuto dai Consiglieri regionali Maira Cacucci (Fratelli d’Italia), prima firmataria del provvedimento, e Michele Schiavi (Fratelli d’Italia).

“Regione Lombardia, ancora una volta, si conferma realtà istituzionale proattiva rispetto ai bisogni delle imprese, in tal caso delle nostre piccole e medie realtà agricole florovivaiste. Le modifiche di questa legge consentiranno a un settore di importante valore economico e sociale di adeguarsi all’evoluzione del mercato, incrementando competitività e offerta. Inoltre, il provvedimento consentirà di tutelare meglio la salute dei consumatori estendendo i controlli fitosanitari alle vendite online e di sostenere la tenuta aziendale delle piccole imprese agricole di fronte alla stagionalità e ad eventi climatici avversi. La Lombardia mantiene così la sua vocazione di ente sussidiario rispetto al proprio sistema economico ed imprenditoriale” ha sottolineato Maira Cacucci.

 

Obiettivo: salvaguardare il comparto

Le modifiche nascono dall’obiettivo di salvaguardare la competitività delle piccole realtà agricole, le produzioni locali e i posti di lavoro del comparto florovivaista. I centri di giardinaggio in Lombardia rappresentano un settore importante per l’economia della regione sia sotto il profilo quantitativo (n. 181) sia in termini di fatturato (600 milioni di fatturato annuo circa), senza dimenticare il numero di dipendenti e addetti occupati che si aggira intorno alle 3.200 unità. Un comparto messo in crisi dalla diffusione dei garden center e dalle vendite online.

Il provvedimento approvato oggi consentirà agli imprenditori agricoli e florovivaisti di ampliare le categorie di prodotti che potranno vendere, esaltando l’attività principale connessa alla coltivazione di fiori e piante. Il documento, infine, prevede l’individuazione da parte del servizio fitosanitario di un sistema di controllo sulle vendite a distanza e online di piante e prodotti vegetali, nel rispetto della normativa statale ed europea.

 

Un tavolo per definire i prodotti commercializzabili

L’Aula, inoltre, ha approvato un Ordine del Giorno presentato da Christian Garavaglia (Fratelli d’Italia) con cui si impegna la Giunta a convocare entro due mesi un tavolo con le associazioni di categoria per definire i prodotti che potranno essere commercializzati dalle aziende del settore florovivaistico nel rispetto della libera concorrenza di mercato e della tutela dei consumatori.

Durante il dibattito in Aula la Consigliera regionale Paola Pollini (Movimento 5 Stelle) ha definito il provvedimento “azzardato e inopportuno perché rischia di entrare in contrasto con la normativa nazionale. Una legge delega, infatti, ha attribuito al Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste la definizione di nuove norme nazionali per garantire regole certe e omogenee al comparto”.

Marco Carra (PD) ha dichiarato invece il voto favorevole al provvedimento del suo Gruppo consiliare “per l’importante lavoro fatto in Commissione Agricoltura, montagna e foreste e per l’apertura di un tavolo di confronto con le associazioni di categoria”.

 

 

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