Museo di Salò: progetto da rifare

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SALÒ – Museo della città: si ricomincia tutto da capo. Il progetto d’allestimento curato dall’arch. Giovanni Tortelli per conto dell’Amministrazione Botti non piace alla nuova maggioranza che, non senza qualche polemica, rende noto che l’ipotesi museale sarà ripensata.

«Quella del museo – ha detto il sindaco Giampiero Cipani presentando al Consiglio comunale le linee programmatiche della nuova Amministrazione – è una storia senza fine. Nel 2009 me andai lasciando un edificio di straordinario interesse, con una somma di 980mila euro a disposizione. Ora me lo ritrovo ancora vuoto e sono rimasti 610mila euro».

Il primo passo che la nuova compagine amministrativa intende intraprendere sarà la revisione del progetto di allestimento: «Dovrà essere rivisitato e implementato – dice Cipani – perché quel progetto non ci convince: è troppo carente sotto il profilo della Repubblica sociale italiana, che deve invece essere il clou e il momento più importante del Museo di Salò. Non ci convince neppure per quanto riguarda il settore dedicato al violino, alle liuteria e a Gasparo da Salò, che è stato ridotto al nulla. Infine non ci convince neppure per il fatto che non c’è alcuna testimonianza importante del nostro museo del Nastro Azzurro, che per motivi patriottici credo che non possa essere trascurato».

Tutto, o quasi, da rifare, dunque. «Abbiamo già individuato – annuncia il primo cittadino – due esperti che, gratuitamente, ci aiuteranno a ripensare l’allestimento. Si tratta di uno storico bresciano, che si interesserà della rivisitazione del museo del Nastro Azzurro, e di uno storico della musica, Flavio Dassenno, che si occuperà della sezione dedicata al violino».

Per quanto riguarda la gestione, Cipani spiega che «bisognerà pensare a un consiglio d’amministrazione che sia formato da protagonisti della cultura e della storia, con nomi di livello nazionale. Abbiamo già delle idee in proposito. Andranno inoltre allacciati accordi con le altre realtà museali presenti sul territorio, a cominciare dal Vittoriale. Tutto questo – dice il sindaco – delegando la gestione di questa struttura importantissima per il rilancio del turismo culturale salodiano alla Fondazione Opera Pia Carità Laicale, che è proprietaria di 2/3 dell’edificio. Anche per non dover costituire una nuova fondazione, con tutti i costi che questo comporta».

 

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