Si alza il vento

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RIVA DEL GARDA – Narra la vita e le gesta dell’ingegnere aeronautico Jiro Horikoshi, discepolo dell’arcense Caproni, il film d’animazione «Si alza il vento», in visione a Riva mercoledì 25 e giovedì 26 febbraio.

Jiro Horikoshi (1903-1982) è stato il progettista del Mitsubishi «A5M» e del suo successore «A6M Zero», utilizzati dall’Impero giapponese durante la seconda guerra mondiale (l’«A6M Zero» anche nel celebre attacco di Pearl Harbor), e vero e proprio co-protagonista è il pioniere aeronautico arcense Giovanni Battista «Gianni» Caproni, che per Jiro è il maestro, presente al suo fianco più volte nel corso della vita, in sogno, a confermarlo nelle sue aspirazioni e ad indicargli la strada.

«Si alza il vento», straordinario film d’animazione del regista Premio Oscar Hayao Miyazaky, è la proposta della rassegna «Il piacere del cinema» per mercoledì 25 e giovedì 26 febbraio. Le proiezioni si svolgono nella sala della comunità in via Rosmini a Riva del Garda con inizio alle ore 21. Il biglietto costa 7 euro l’intero, 5 il ridotto. Abbonamento alla stagione cinematografica: 10 film a scelta a 60 euro; abbonamento alla rassegna «Piacere del cinema»: 5 film a scelta a 30 euro.

Il film è tratto dal manga «Kaze tachinu», sceneggiato e disegnato dallo stesso Hayao Miyazaki nel 2009, a sua volta ispirato al romanzo «Si alza il vento» di Tatsuo Hori, e presenta una vasta gamma di aerei storici, accuratamente rirpodotti, tra cui cinque Caproni: il Ca.36, il Ca.40, il Ca.48, il Ca.60 Transaereo e il Ca.90. Uscito nelle sale giapponesi il 20 luglio 2013 e presentato in concorso alla 70ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, «Si alza il vento» è stato il più grande successo del 2013 al botteghino giapponese, acclamato dalla critica cinematografica mondiale. É stato candidato a numerosi e prestigiosi riconoscimenti, come l’Oscar al miglior film d’animazione, il Golden Globe per il miglior film straniero e il premio della Japanese Academy nella categoria animazione dell’anno.

La trama

Nel Giappone del 1918 Jiro Horikoshi, un ragazzino di provincia, spera di diventare un pilota d’aereo, ma la sua miopia glielo impedisce. Ispirato da una rivista d’aviazione, Jiro sogna il famoso progettista d’aeri Caproni, che gli fa capire quanto costruirli sia meglio che farli volare. Cinque anni dopo, Jirō prende un treno diretto a Tokyo per studiare ingegneria, e a bordo incontra una ragazza di nome Nahoko che viaggia con la domestica. Durante il viaggio, un devastante terremoto costringe il treno a fermarsi e semina distruzione tutto intorno, la domestica si spezza una gamba e Jiro corre in suo aiuto, trasportandola in spalla vicino alla casa di famiglia di Nahoko; risolta l’emergenza, il ragazzo se ne va senza lasciar detto il suo nome.

Finiti gli studi, Jiro inizia a lavorare allo stabilimento della Mitsubishi e viene assegnato a un team di progettisti di aerei da caccia. Su mandato dell’azienda, si reca in Germania per acquisirne le tecniche di costruzione e per ottenere la licenza di produzione di un aereo Junkers. Sogna ancora Caproni, che gli spiega quanto il mondo sia migliore grazie alla bellezza degli aerei, anche se gli esseri umani li usano come armi di distruzione.

Nel 1932 Jiro viene promosso a ingegnere capo per la progettazione del Mitsubishi «1MF10», un caccia monoplano imbarcato per la marina militare, ma il progetto fallisce miseramente. Deluso, visita un luogo di villeggiatura estiva e qui incontra di nuovo Nahoko. I due si fidanzano, ma la ragazza, che ha la tubercolosi, si rifiuta di sposarlo fino a quando non sarà guarita. Un turista tedesco, Hans Castorp, critico del regime nazista e della politica guerrafondaia giapponese, assiste alla storia d’amore dei due prima di scampare all’arresto da parte della polizia imperiale. La malattia di Nahoko peggiora, provocandole un’emorragia ai polmoni. Jiro oltre alla preoccupazione per la salute della sua amata, deve fare i conti con la polizia segreta, che lo cerca perché entrato in contatto con Castorp. Il ragazzo viene quindi tenuto nascosto in casa del suo supervisore, mentre lavora al nuovo progetto per la marina. Nahoko per recuperare le forze si reca in un sanatorio, ma non riuscendo a stare lontano dal fidanzato, ritorna da lui. Gli ospiti di Jiro, per consentire ai due di vivere sotto lo stesso tetto, organizzano quindi un matrimonio tradizionale. Sebbene la salute di Nahoko non migliori, lei e il neo sposo passano dei bei momenti insieme.

Finito il progetto, Jiro deve partire per recarsi al collaudo di uno dei suoi prototipi: il Mitsubishi «A5M». Nahoko, rimasta sola in casa, sempre più debole a causa della malattia, decide di ritornare di nascosto al sanatorio per morirvi, lasciando delle lettere di addio al marito, ai familiari e agli amici. Al sito di collaudo, Jiro viene distratto dal suo successo da una raffica di vento: non lo sa ancora, ma Nahoko non c’è più.

Durante il coinvolgimento del Giappone nella seconda guerra mondiale, Jirō in uno dei suoi sogni fa di nuovo visita a Caproni, a cui dice quanto rimpianga che i suoi aerei siano stati usati in guerra. Caproni lo conforta, rispondendogli che comunque il sogno di Jiro di costruire un aereo bellissimo è stato realizzato: un gruppo di «Zero» sfreccia davanti ai due. Nahoko compare nel sogno ed esorta il marito a vivere.

La rassegna cinematografica è proposta dalla Comunità Alto Garda e Ledro e dai Comuni di Arco, Riva del Garda, Ledro, Dro, Nago-Torbole, Tenno e Drena, in collaborazione con il Coordinamento teatrale trentino e il sostegno delle Casse rurali trentine.

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