Un bilancio senza Tasi, nonostante i tagli

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PADENGHE – Il Comune di Padenghe ha approvato il 20 luglio il bilancio di previsione 2015. La situazione, come succede per tutti gli enti locali, non è delle più floride. Ecco il comunicato dell’Amministrazione .

«Il bilancio – spiegano in municipio – è stato approvato adesso perché si è reso necessario tenere in conto i cambi normativi avvenuti da inizio anno e per i calcoli effettuati sul fondo di solidarietà dei comuni. A questo proposito, Padenghe ha subito tagli pesanti, che avranno effetti sulla realtà locale». Ne parla il sindaco, Patrizia Avanzini: «Del gettito Imu, di oltre 3 milioni e 500 mila euro, 2 milioni e 200 mila rimangono a disposizione  del  Comune, il resto, oltre un milione e 400 mila, euro vanno a finanziare il fondo di solidarietà. Solo nel 2015 sono stati sottratti  375.000 euro. Siamo riusciti ad ammortizzare tale decurtazione, ma non è stata un’impresa facile. Infatti non applicando la Tasi e mantenendo le aliquote dell’Imu sulle attività commerciali al minimo siamo stati costretti ad aumentare l’addizionale Irpef, applicata in misura progressiva e questo significa – continua Avanzini – che i cittadini con un reddito fino ai 18mila euro non pagheranno, mentre per gli altri residenti il pagamento scatterà a scaglioni: ovvero, fino a 28 mila euro si pagherà lo 0,4 per cento, dai 28 ai 55 mila euro si pagherà lo 0,6 per cento e oltre i 55 mila euro, si pagherà lo 0,8 per cento».

«Con queste misure – continua il comunicato a firma del sindaco – andiamo a recuperare 90mila euro, gli altri 280mila scaturiranno dal taglio delle spese. Il bilancio si è chiuso a fatica, per la forte riduzione delle entrate da Imu, dovute anche ad una riduzione del gettito sulle aree edificabili, che col nuovo Pgt sono state in parte eliminate. In ogni caso, i cittadini non pagheranno la Tasi e le attività economiche non avranno penalizzazioni. La quadratura dei conti verrà quindi principalmente dai tagli alle spese, anche se rimangono inalterati i fondi destinati al sociale».

«Rispetto alla Tari il Comune ha mantenuto il fondo di 50mila euro a uso di determinate categorie di imprese che avevano subito dei rialzi enormi. Viene mantenuto infine anche il fondo di 10 mila euro, che agevola utenze domestiche sotto una certa soglia Isee. In buona sostanza si è cercato di tutelare le famiglie a basso reddito e le attività economico-produttive.Rimane il rammarico – conclude il sindaco – di avere un tesoretto di oltre un milione e seicentomila euro intoccabile, frutto di una gestione oculata e laboriosa della finanza locale, che meriterebbe di essere reinvestita nel territorio di appartenenza.

 

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