Ritrovato un bolide dell’Oltranza

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GARDONE RIVIERA – Il Nucleo sommozzatori dei Volontari del Garda protagonista di un altro clamoroso ritrovamento. Un relitto degli anni Trenta, carico di storia e suggestioni.

Questa volta la telecamera subacquea del rov degli Angeli Azzurri riporta in superficie i fasti della storica Coppa dell’Oltranza, gara nautica per ardimentosi, ideata da Gabriele D’Annunzio negli anni Trenta per osare, anche sul lago, «oltre e più oltre!».

Questa mattina il Nucleo sommozzatori dei Volontari, guidato da Mauro Fusato e Luca Turrini, ha individuato, a 119 metri di profondità proprio davanti al lungolago di Gardone Riviera l’Engine Alfa Romeo 2300 cc. 8 cilindri Class 3 Litri che affondò durante il 6° Concorso motonautico del Garda il 5 giugno 1935. Il pilota Armando Castiglioni fu ripescato senza conseguenze

Ecco il Giornale Luce con la cronaca della gara e dell’incidente.

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«Avevamo già individuato il target con il sonar – spiegano i Volontari – e oggi siamo venuti ad appurare cosa fosse con la telecamera del rov». Poi i sommozzatori del Volontari del Garda ne hanno dato notizia sulla loro pagina Facebook “La storia sommersa” (clicca qui).

Ecco cosa ha inquadrato in rov.

VdG motoscafo Oltranza3

VdG motoscafo Oltranza2

VdG motoscafo Oltranza

La Coppa dell’Oltranza

La manifestazione motonautica chiamata Coppa dell’Oltranza fu istituita dal poeta Gabriele d’Annunzio in ricordo di Sir Henry Segrave, «uomo inglese con cuore, cervello e polso», deceduto il 13 giugno 1930 mentre sul lago di Windermere tentava di migliorare il record mondiale di velocità per entrobordo. Ebbe così inizio, nel maggio del ‘31 a Gardone Riviera, la competizione motonautica ispirata a criteri d’audacia agonistica tali da imporre ai contendenti il continuo superamento dei risultati ottenuti.

Ne derivò un regolamento complesso legato al mito della rapidità, un imperativo arditissimo, un traguardo posto oltre i limiti dell’umano, tant’è che trascorsero 18 anni prima che ne sortisse un vincitore. Sarà Achille Castoldi, nel 1949, il primo ad incidere il proprio nome sul basamento del trofeo, opera dello sculture Renato Brozzi conservata al Vittoriale (dove l’ha riportata qualche anno fa il dott. Vittorio Pirlo, sottraendola alla custodia di Massimo Moratti, allora presidente della Federazione italiana motonautica). Castoldi fu il primo a superare la media dei 100 chilometri all’ora in un giro del circuito, facendo registrare la velocità media di 101.798 km/h. Dopo di lui vennero Ezio Selva (vincitore nel 1950 e nel 1955), Lino Spagnoli (1960) e Flavio Guidotti (1961). L’avventura dannunziana dell’Oltranza si concluse nel 1968 per difficoltà d’ordine tecnico e organizzativo.

 

 

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