Riapre il cinema di Riva del Garda

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RIVA DEL GARDA – Riprende nel fine settimana del 12 e 13 settembre la rassegna cinematografica nella sala della comunità di via Rosmini, realizzata dall’Amministrazione comunale di Riva con il sostegno del Comune di Arco e la gestione del Coordinamento teatrale trentino.

Invariata l’offerta settimanale, ovvero film di cassetta nei weekend (sia per grandi, sia per piccoli) e «Il piacere del cinema» (ovvero una selezione di film di qualità) il mercoledì e giovedì. Il biglietto costa 7 euro l’intero, 5 euro il ridotto; abbonamento alla stagione cinematografica, 10 film a scelta a 60 euro; e abbonamento alla sola rassegna «Il piacere del cinema», 5 film a scelta a 30 euro.

Dopo la pausa estiva, la programmazione riprende con il film d’animazione di Kyle Balda e Pierre Coffin «Minions» (durata un’ora e mezza, produzione Usa 2015), sabato 12 settembre alle ore 21 e domenica 13 settembre alle 17 e alle 21.

«Il piacere del cinema» propone mercoledì 16 e giovedì 17 settembre con inizio alle ore 21 il film drammatico di Stefano Chiantini «Storie sospese», con Marco Giallini, Maya Sansa, Alessandro Tiberi, Antonio Gerardi, Pietro Bontempo (durata un’ora e 32 minuti, produzione Italia 2015).

Si tratta di un’iniziativa di «cinema pubblico», realizzato dal Comune di Riva del Garda con il sostegno del Comune di Arco e la gestione del Coordinamento teatrale trentino, adattando allo scopo una struttura pubblica, la sala della comunità di via Rosmini (messa a disposizione dalla Comunità di Valle) per dare risposta alla pressante richiesta di una comunità che da anni è priva di un cinema privato. Il costo per adattare la sala della comunità all’utilizzo come sala cinematografica è stato (nel 2010) di circa 50mila euro; la rassegna è invece senza costi: il Coordinamento teatrale la gestisce assumendo il rischio d’impresa e «girando» al Comune di Riva del Garda il 30 per cento degli eventuali utili, che il Comune s’impegna a reinvestire in cultura. Un’iniziativa che si giustifica in virtù di un’«emergenza culturale», appunto l’assenza di sale cinematografiche pubbliche, in cui l’ente pubblico si è provvisoriamente sostituito agli imprenditori privati; il cinema nella sala della comunità proseguirà fino a quando nell’Alto Garda non ci sarà un cinema privato.

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