Il giudice Albertano indaga a Gardone Riviera

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GARDONE RIVIERA – Sabato 21 novembre Enrico Giustacchini presenta a Gardone Riviera il suo ultimo giallo storico “Il giudice Albertano e il caso dell’uomo pugnalato fra le nuvole”.

Appuntamento alle 17.30 nella sala consiliare del municipio. Dopo i saluti del vicesidanco Gian Piero Seresina, dialoga con l’autore Marcello Zane; all’incontro partecipa l’attore e voce recitante Andrea “Deni” Giustacchini. L’ingresso è libero.

Il libro

Come può un uomo venire ucciso in una stanza perfettamente chiusa dall’interno? Come ha fatto l’assassino a dileguarsi nel nulla, senza lasciare alcuna traccia del proprio passaggio? Nella dimora dei quattro fratelli Donati, sperduta tra la campagna e le paludi di Montechiaro, Albertano e il fedele Berengario sono alle prese con un delitto inspiegabile, un autentico rompicapo in cui tutti i dettagli sembrano collidere tra loro. Anche stavolta, però, il giudice ricomporrà le tessere impazzite del mosaico e l’enigma avrà la sua logica soluzione.

“Il giudice Albertano e il caso dell’uomo pugnalato fra le nuvole”, edito da Liberedizioni, è il secondo giallo di Enrico Giustacchini che ha per protagonista il giudice Albertano, personaggio realmente esistito, letterato e uomo politico, compilatore di importanti trattati filosofici e morali.
Il primo, “Il giudice Albertano e il caso della fanciulla che sembrava in croce”, è ambientato a Gavardo (leggi qui), il secondo narra invece eventi che si svolgono soprattutto a Montichiari, o meglio, come si diceva all’epoca, Montechiaro.
Costruito secondo le ferree regole della detection story classica, il nuovo lavoro di Enrico Giustacchini si configura quale omaggio ai grandi maestri dei delitti cosiddetti di “camera chiusa”, ossia di quello che è forse, tra i filoni del giallo deduttivo, il più intrigante e denso di suggestioni. Al pari del primo romanzo, l’opera è però anche un documentatissimo viaggio nel tempo, che ci fa piombare a capofitto nel Duecento bresciano, alla scoperta di luoghi perduti (come il monastero benedettino dei Santi Cosma e Damiano, in città) o per fortuna tuttora esistenti (come la pieve di Montichiari), e che ci permette di rivivere personaggi e vicende indimenticabili, tra oscuri indovinelli e simboli indecifrati, terrificanti morbi e miracolose guarigioni, sapientissimi astrologi e sicari senza volto di sanguinarie sette segrete.

L’autore

Enrico Giustacchini, critico, giornalista e romanziere, è stato a lungo vicedirettore di Stile arte. Ha collaborato inoltre alla pagina culturale di Oggi e del Corriere della Sera. Attualmente scrive per il Giornale di Brescia.
Studioso dei rapporti tra arte e moda, ha pubblicato numerosi saggi sull’argomento, due dei quali – dedicati al “tonalismo” di Ottavio Missoni – raccolti in volume. Ha condotto per diversi anni, al fianco di Gualtiero Marchesi, una ricerca sulle autonoma potenzialità espressive della forma nell’alta cucina; da critico, ha curato il catalogo dell’attività di importanti pittori e ha realizzato i testi interpretativi di Bellezza eterna, straordinario omaggio di Alda Merini e Mimmo Rotella a Marilyn Monroe. Notevoli consensi ha riscosso il libro «Permette, maestro?», venticinque interviste a figure di spicco dell’arte internazionale.
Oltre alle due opere della saga del giudice Albertano, Giustacchini è autore di altri tre romanzi: «La settimana dello stupore», «Il quattordicesimo verso del sonetto» e «l’uomo che uccise Gesù Bambino».

Guarda l’intervista di Gianfranco Faini ad Enrico Giustacchini. Il video è tratto dalla pagina Facebook dell’autore.

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