Gardone, minoranza all’attacco

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GARDONE RIVIERA – «Quale futuro per la nostra Gardone?». Se lo chiede la lista civica d’opposizione “Insieme per Gardone”, critica sulle scelte di bilancio, sulla gestione del patrimonio, sugli interventi attuati.

La lista di opposizione (insiemepergardone.com), rappresentata in Consiglio comunale da Mario Quecchia e Giancarlo Maestri, ha pubblicato alcune osservazioni e proposte. Le riportiamo integralmente.

«Si sono da poco concluse le assemblee di frazione volute dall’Amministrazione comunale per far conoscere ai cittadini investimenti e progetti per gli anni 2016/2018, già elencati nel giornalino comunale distribuito alle famiglie.

Noi della lista civica “Insieme per Gardone” intendiamo nuovamente sottolineare come a nostro avviso manchi ancora una volta qualsiasi forma di programmazione, di visione prospettica, di progetti integrati di ampio respiro, mentre si manifesta una “schizofrenia contabile” che completa un quadro preoccupante ed un futuro aleatorio e di sicuro e ulteriore declino della nostra cittadina. Questo nostro breve “volantino” vuole mettere in fila solo alcuni degli aspetti che più ci preoccupano e che continueremo a monitorare. Non si tratta di aspetti di secondo piano perché, a partire dalle scelte di bilancio fino ad arrivare all’arredo urbano, riguardano il futuro non solo del nostro paese, ma di tutti noi cittadini.

1 – Le scelte di bilancio

Da un lato il nostro sindaco afferma, testualmente, di dovere affrontare “una situazione non più sostenibile. Il Governo impone agli enti locali una riduzione della capacità di spesa che li costringerà a tagliare pesantemente i servizi. Le difficoltà dei Comuni, insomma, rischiano di scaricarsi inevitabilmente sulle famiglie, sulle imprese e sui cittadini peggiorando lo stato dei servizi essenziali”.

Dall’altro lato l’Amministrazione Cipani ha chiuso il consuntivo 2015 con un avanzo (diciamo quindi con un segno +) di oltre 900.000 euro!!!

Se non fosse stata data, da una recente norma del governo Renzi, la possibilità di utilizzare parte di questo ingiustificabile avanzo per far investimenti, solo una piccola, piccolissima parte di questa somma sarebbe stata utilizzabile per estinzione di mutui o per la realizzazione di qualche progetto. Certo: un’Amministrazione comunale deve essere attenta ai costi ed alla eliminazione degli sprechi, ma è altrettanto sicuro che utilizzare le entrate (prevalentemente da imposte, cioè tasse che tutti noi paghiamo) per migliorare l’arredo urbano di Gardone, per aiutare le famiglie bisognose, per abbellire parchi e giardini, per sistemare strade, sentieri, passeggiate, renderebbe più attraente il nostro Comune, sul mercato turistico. Ma soprattutto migliorerebbe la qualità della vita dei nostri cittadini. A cosa serve chiudere il bilancio con un enorme avanzo e lasciare Gardone nelle condizioni attuali?

2 – La situazione (drammatica) del patrimonio immobiliare e dei (pochi) interventi attuati

Abbiamo più volte richiesto all’Amministrazione di predisporre un piano pluriennale serio e credibile della gestione, della sistemazione e dello sviluppo del nostro patrimonio immobiliare. Niente è stato fatto e si opera in modo improvvisato, rincorrendo gli eventi, mettendo “pezze” ed aumentando il livello di rischio e di degrado degli immobili di proprietà comunale. In sintesi:

a- cessione de “La Stalla”. Operazione ancora in bilico vista la battaglia legale in atto tra  l’acquirente e il Comune che rischia quindi di dovere pagare un’elevata penale.

b- Villa Alba. Chiunque può notare la situazione di progressivo degrado di uno degli immobili più prestigiosi del nostro Comune. Anche in questo caso c’è una causa pendente con l’ex inquilino che ha richiesto centinaia di migliaia di euro di danni. Naturalmente l’immobile è ora inutilizzabile.

c- Santa Corona. Il Consiglio Comunale ha votato all’unanimità di non accettare la proposta della Regione in merito alla destinazione dell’immobile. Nonostante i nostri suggerimenti (e tra gli altri di predisporre una pianificazione con strumento attuativo finalizzato all’utilizzo alberghiero, volano integrativo all’offerta ricettiva del Comune) per contrastare fin dove possibile l’arroganza e la prevaricazione della Regione Lombardia, è stata purtroppo scelta dall’Amministrazione Comunale una soluzione di compromesso al ribasso, aprendo quindi la strada alla trasformazione dell’immobile in appartamenti, con nessun ritorno per il Comune in termini di introiti per oneri di urbanizzazione ma solo una vaga promessa di finanziamenti sul territorio: una sorta di elemosina di cui dovremo, per forza di cose, accontentarci, salvo attendere precise comunicazioni da parte del Sindaco.

d- Casinò. L’attuale progetto prevede un recupero solamente parziale della struttura, per la quale invece dovrebbe essere approntato un preciso intervento di recupero globale, trasformandolo in un vero e proprio fiore all’occhiello della nostra offerta turistica e culturale.

e-Lungolago. Le opere di riqualificazione non sono ancora terminate, compresa la messa in sicurezza della piazza Marconi. Alla fine dei lavori, se non ci saranno ulteriori imprevisti (incrociamo le dita!), la spesa complessiva sarà di ben 2.4 milioni di euro.

Alla faccia delle difficoltà di bilancio!

3 – L’ambiente e l’arredo urbano

Dobbiamo purtroppo continuare a rilevare che da parte dell’Amministrazione comunale non viene dimostrato alcun interesse per percorsi panoramici, sentieri, strade di accesso all’entroterra. Stesso amaro discorso per la scarsa attenzione per l’arredo urbano: non sicuramente degno di un centro turistico, e tanto meno di un conclamato “giardino d’Europa”. A tal proposito: a cosa è servito approvare un rigido regolamento di decoro??

Basti vedere l’incredibile situazione dell’ex area Esso, non ancora terminata dopo anni di lavori (o meglio, non-lavori), proprio di fronte ad uno dei più prestigiosi alberghi.

Dobbiamo infine sottolineare il ritardo che si sta accumulando nel progetto di recupero dell’Istituto alberghiero, un intervento indispensabile per la carenza di spazi nel nuovo edificio in costruzione a cura della Provincia. Il recupero del vecchio edificio permetterebbe di spostare lì le aule per gli allievi della scuola media e di utilizzare le scuole di via Trieste per appartamenti di edilizia economica da destinare a giovani coppie di residenti.

Conclusioni

Riteniamo che bastino queste brevi considerazioni per esprimere una valutazione critica delle pesanti carenze dell’Amministrazione Cipani e per constatare che di fronte a questa situazione – e senza un deciso cambio di rotta e di rapidi e puntuali interventi – il futuro di Gardone si prospetta difficile e incanalato su una china pericolosa e difficilmente recuperabile.

Siamo peraltro sempre stati convinti che la sola critica non sia sufficiente: è per questo che in questi anni non sono mai mancate da parte nostra la presenza, l’impegno e le proposte che spesso abbiamo sottoposto all’attenzione del Sindaco e della Giunta.

Alcune sono state accettate e siamo felici di aver potuto contribuire a migliorare, per quanto possibile, il nostro paese.

Ma ora non sono più sufficienti i proclami e la propaganda: per il bene di Gardone è indispensabile ripensare al suo futuro, pianificare, agire in concreto e riportarlo, come è giusto e doveroso, nel novero delle località turistiche più rinomate a livello internazionale. Come è avvenuto in un passato neppure troppo lontano…».

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